Napoli, 28 dicembre 2022 - In attesa della ripresa del campionato, la rivelazione della prima parte della stagione è stata indubbiamente Khvicha Kvaratskhelia, che attraverso i microfoni di DAZN ha provato a farsi conoscere maggiormente: in campo - al netto di uno sfoggio delle qualità già ampiamente avvenuto - ma soprattutto fuori.
Kvara-mania
Il georgiano, un mix di timidezza e sicumera, ha innanzitutto commentato il suo impatto devastante con la maglia del Napoli. "Non so se mi aspettavo che accadesse tutto ciò, ma di certo ho lavorato sodo affinché fosse così. Io faccio il mio e il resto lo fa una squadra che ormai viene tifata anche dai miei connazionali". Dicesi Kvara-mania, un fenomeno di massa forse andato anche oltre le stesse qualità del numero 77. "Tra i tanti soprannomi creati per me il mio preferito è quello che mi associa a Diego Armando Maradona: l'ennesima dimostrazione d'affetto che ho ricevuto in questi mesi dall'intera città". Affetto guadagnato a suon di giocate da urlo che in poco tempo hanno reso Kvaratskhelia uno dei giocatori più 'corteggiati' d'Europa. "Mi sento ancora lontano da questa definizione: ho ancora tanta strada da percorrere, ma farò di tutto per mantenere questi standard". Per farlo il georgiano deve imparare a fronteggiare anche i difensori più forti: proprio come il compagno di squadra, nonché capitano, Giovanni Di Lorenzo. "Superarlo in allenamento è difficilissimo: è veramente tosto". Lo sanno bene anche gli avversari di un Napoli che, fino ad oggi, in campionato non ha avuto rivali: un ruolino che gli azzurri vogliono mantenere per coronare finalmente il sogno scudetto. "Abbiamo ancora tante partite da disputare e ognuna di esse sarà per noi importantissima: tuttavia faremo di tutto affinché ciò accada".
Il retroscena
La costanza è stata finora uno dei punti forti del Napoli, ma non solo in campo: il riferimento è al retroscena svelato da Kvaratskhelia su una trattativa più lunga di quanto sia lecito immaginarsi. "Mi hanno seguito per due anni: a me faceva piacere l'interesse di un grande squadra e dentro di me non vedevo l'ora di indossare la maglia azzurra al punto da ignorare qualsiasi eventuale offerta da altre squadre italiane". Le motivazioni sono presto dette. "Mi piaceva come giocavano e ne apprezzavo i giocatori, ma anche la città ha avuto un suo peso nella mia scelta: a parte l'indiscutibile bellezza, qui si vive davvero di calcio". Infine una rivelazione sull'idolo di sempre. "Cristiano Ronaldo, ma apprezzo anche Leo Messi".
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