Napoli, 15 dicembre 2022 - Di solito i giocatori sono piuttosto restii a uscire dal confine delle risposte standard e quasi preconfezionate. Poi c'è Kim che invece, ancora una volta, conferma di essere diverso dalla massa lasciandosi andare a dichiarazioni forti e sincere.
Spauracchio Premier League
Già durante la sua permanenza ai Mondiali il sudcoreano si era distinto per delle affermazioni non proprio ordinarie: il difensore del Napoli, all'epoca reduce da un fastidio al polpaccio e di fatto ancora acciaccato, aveva dichiarato di voler scendere a ogni costo in campo contro il Brasile per la gara valida per gli ottavi di finale. Così è stato, ma neanche la presenza del Kim azzurro tra i tanti omonimi ha potuto evitare ai suoi una sanguinosa sconfitta e la seguente eliminazione, evento che di certo non avrà incontrato il pieno dispiacere di Luciano Spalletti. Il tecnico toscano riaccoglierà il suo difensore di punta la prossima settimana, quando la rosa a sua disposizione andrà praticamente a completarsi dopo la parentesi iridata, quella che ha comunque messo in mostra ulteriormente i giocatori già piuttosto appetiti sul mercato. Tra essi proprio Kim, che piace parecchio soprattutto in Premier League e in particolare a Tottenham e Manchester United, che pregustano già il colpaccio di mercato il prossimo luglio grazie all'ormai ben nota clausola rescissoria. Al tempo della firma forse nessuno pensava che dopo pochi mesi suddetta clausola avrebbe realmente fatto paura al Napoli, ai suoi tifosi e in un certo senso allo stesso Kim, che ha finalmente rotto il silenzio dicendo la sua sulla questione. E, anche in questo caso, il sudcoreano si è confermato tutt'altro che banale.
"No alle interviste perché... "
Ospite di un programma televisivo in patria, il difensore azzurro ha mostrato una reazione diversa da quella immaginabile. "A me infastidiscono molto le voci di mercato che girano su di me. Sono arrivato da pochi mesi a Napoli e mi sto trovando bene: ho evitato le interviste proprio per questo motivo". Insomma, musiche per le orecchie del club partenopeo, che tramite le figure preposte dovrebbe quindi trovare terreno fertile nelle trattative per provare a togliere o modificare la clausola rescissoria della discordia. Il motivo è presto detto: la voglia di non privarsi neanche a stagione conclusa del nuovo leader della difesa, con il rischio tra l'altro di farlo per una cifra (50 milioni) sì importante ma forse non quanto un giocatore che in pochi mesi ha conquistato tutti e non solo per le proprie doti in campo.
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