Martedì 12 Novembre 2024

Napoli, con la Juventus prova di forza e messaggio alle inseguitrici

Per gli azzurri una vittoria roboante che scaccia anche gli ultimi scetticismi: la capolista è la più forte anche dopo la sosta

Napoli-Juventus, il tripudio di Osimhen (Ansa)

Napoli-Juventus, il tripudio di Osimhen (Ansa)

Napoli, 14 gennaio 2023 - La sconfitta contro l'Inter e la successiva vittoria non brillantissima in casa di una Sampdoria invischiata fino al collo nella lotta salvezza avevano generato qualche leggero brusio intorno a una squadra che prima della sosta aveva abituato tutti fin troppo bene: il Napoli non ci sta e cancella ogni perplessità con una cinquina inflitta alla Juventus che ha il forte sapore di prima ipoteca sullo scudetto.

La vera forza della capolista

  Il discorso non incontrerà il gradimento degli scaramantici più incalliti, ma dopo un risultato del genere, per mutuare le parole della vigilia proprio di Luciano Spalletti, è impossibile nascondersi. Certo, prima di far partire qualsiasi festeggiamento all'appello manca più di un girone di un campionato in cui, si sa, bastano un paio di gare storte per vanificare quanto fatto precedentemente: discorso che, nel caso specifico di questa Serie A, sta in piedi solo per metà, perché uno dei punti di forza degli azzurri è proprio la mancanza di continuità delle rivali che, in quanto inseguitrici, non possono permettersi alcun passo falso. Un concetto che le milanesi non hanno ancora afferrato e che la Juventus ha distrutto in pochi minuti: per l'esattezza nei 90' del Maradona che hanno smantellato il castello difensivo costruito a partire da inizio ottobre e con esso, sotto i colpi di Osimhen, Kvaratskhelia, Rrahmani ed Elmas, sono stati smantellati quasi totalmente anche i sogni di rimonta dei bianconeri, che ora guardano la targa della capolista a distanza di 10 punti.

Le rivincite di Osimhen e Kvara

  Se neanche l'acerrima rivale reduce da una lunga striscia positiva è stata capace di arginare il Napoli, la domanda che sorge spontanea all'indomani di quella che potrebbe essere stata la gara della svolta dell'intero campionato è una sola: esiste una squadra che possa davvero minare il dominio azzurro? La matematica - e forse solo essa - spinge per la risposta affermativa, ma ad oggi appare quasi impossibile limitare lo strapotere fisico e tecnico della capolista. Fisico, come quello di Osimhen, che finalmente si scrolla di dosso l'etichetta di attaccante decisivo solo contro le medio-piccole. Tecnico, come quello di Kvara, che sceglie la partita più importante e prestigiosa per lasciarsi alle spalle un periodo di appannamento che aveva già sollevato qualche scetticismo sulle sue reali qualità. Se a ciò poi si aggiungono le firme di comprimari (di lusso) come Rrahmani (fino al gol uno dei peggiori) ed Elmas, allora forse anche la matematica inizia ad arrendersi.

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