Napoli, 3 marzo 2022 - Esiste un Victor Osimhen spesso letale contro le medio-piccole e poi ne esiste un altro che invece, al cospetto delle grandi, quasi sparisce: tra le tante missioni di Luciano Spalletti c'è quella di rendere il nigeriano più decisivo nei big match, con il Milan già nel mirino.
80 milioni di problemi
Prima di pensare di far male ai rossoneri urge ritrovare la miglior condizione fisica possibile: una missione - un'altra - non semplicissima alla luce della sequenza di infortuni e acciacchi vari che ultimamente ha rallentato le prestazioni dell'ex Lille. Non solo: a gravare sul classe '98 c'è la solita grana legata alle eventuali plusvalenze gonfiate nascoste nell'affare che lo portò al Napoli nell'estate 2020. A parte gli accertamenti giudiziari tuttora in corso sull'asse Francia-Italia, la questione finisce inevitabilmente con il ricadere sui fatti del campo, valutati con una lente di ingrandimento che per altri giocatori ovviamente non funziona. Da Osimhen e dai quasi 80 milioni che è costato al Napoli ci si aspetta sempre quel qualcosa in più che spesso è mancato proprio negli appuntamenti più attesi. Insomma, finora il ritratto che viene fuori del nigeriano è quello di un attaccante senza vie di mezzo e la cui valutazione risente inevitabilmente del prezzo di acquisto. Se per il secondo aspetto c'è poco da fare, se non da parte di Aurelio De Laurentiis chiedere oltre 100 milioni per l'eventuale cessione, per il primo i margini su cui lavorare sono tanti. Sia mentali sia fisici: una combo che, in caso di esito positivo, consentirebbe al Napoli di ritrovarsi in rosa un bomber davvero devastante e più continuo, due tasti sui quali ha intenzione di battere subito Spalletti.
I due rimedi
L'obiettivo a breve termine è mettere Osimhen nelle condizioni di essere decisivo anche e soprattutto quando la posta in palio si alza puntando soprattutto sul fattore psicologico: meno nervosismo quando si finisce nella morsa di difensori di livello ad esempio aiuterebbe a non disperdere le energie. Poi c'è il fattore tecnico: un Osimhen più al centro dell'attacco e meno in versione ala aiuterebbe gli azzurri e lo stesso nigeriano a essere più letali davanti alla porta. La critica mossa all'ex Lille non è casuale visto che ultimamente si è ritrovato ad impegnare i portieri avversari con conclusioni in diagonale dirette al primo palo piuttosto velleitarie: troppo poco per sperare di diventare il vero trascinatore del Napoli verso un sogno chiamato scudetto diventato sempre più concreto.
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