Napoli, 22 febbraio 2021 - In principio c'erano solo i risultati senza il gioco, poi le cose si sono invertite e infine oggi, in casa Napoli, latitano entrambi: per ora la panchina di Gennaro Gattuso non sembra a rischio, ma intanto un furioso Aurelio De Laurentiis ha ordinato il silenzio stampa a tutti i suoi tesserati dopo l'idea subito tramontata e mai messa in pratica di aprire i cancelli a un altro ritiro punitivo.
Aria di rivoluzione
Insomma, la maretta è bella forte al di là del probabile prosieguo del sodalizio col tecnico calabrese fino al termine della stagione. Comunque vada, verrebbe da dire. Non si tratta quindi di una questione di fiducia ma di evitare decisioni affrettate che possano toccare anche la prossima annata, quella che verosimilmente sancirà una rivoluzione a ogni grado all'ombra del Vesuvio. Cambieranno tanti giocatori, qualche membro dei piani alti della società e, salvo miracoli dell'ultim'ora, l'allenatore. Un allenatore che curiosamente fino a qualche settimana fa veniva difeso da una parte della tifoseria al cospetto degli attacchi del patron: oggi invece trovare un sostenitore di Ringhio è un'impresa ardua nonostante l'alibi bello grosso delle tante assenze che continuano a falcidiare la rosa a sua disposizione. E' un po' un controsenso se si pensa ad alcuni tecnici del recente passato azzurro che avevano potuto godere al massimo di una squadra più forte (e più integra) senza tuttavia raccogliere alcun trofeo se non elogi, devozione e neologismi. Si tratta di una delle tante stranezze del calcio, una scienza non esatta in alcunché: nemmeno nei risultati, anche quando sono netti come quello maturato a Bergamo.
Buone notizie da Osimhen e Mertens
Tra le pieghe del dominio dell'Atalanta si è insinuato un Napoli paradossalmente cinico in attacco ma troppo fragile in difesa: una debolezza non ammissibile contro una delle formazioni più pericolose dalla trequarti in su. Proprio questo reparto di Gattuso ieri ha subito un'altra perdita con l'ennesimo infortunio occorso a Victor Osimhen: la prima buona notizia, la più importante, è che i primi esami hanno dato esiti confortanti ma in questi casi la prudenza è d'obbligo dato che di mezzo c'è un trauma cranico. La seconda riguarda Dries Mertens, il cui rientro a pieno regime nel gruppo è sempre più vicino: il belga è tornato in città dopo le cure sostenute in patria nelle ultime settimane e l'impressione è che a breve potrà di nuovo calcare il rettangolo verde. Salvo altri imprevisti, verrebbe da dire visto l'annata stregata del Napoli.