Napoli, 10 dicembre 2021 - Il Napoli, nella figura dei giocatori e di Luciano Spalletti, risponde a chi faceva ipotesi nefaste e maliziose sul prosieguo del suo cammino in Europa League: gli azzurri a questa competizione spesso bistrattata ci tengono parecchio. Al punto da tuffarsi sul prato allagato del Maradona per festeggiare il 3-2 finale rifilato al Leicester.
Altalena di emozioni
I riferimenti sono tutti per il tecnico di Certaldo, che ha superato brillantemente quello che di fatto era il primo bivio stagionale. Ancora una volta gli ostacoli sulla strada dei partenopei non sono mancati: si faceva riferimento al meteo inclemente ma la scena se la prende di nuovo il capitolo infermeria, con Lozano che torna ai box per un trauma cranio-facciale. I primi accertamenti hanno escluso complicazioni peggiori, ma la presenza del messicano contro l'Empoli resta comunque in dubbio. Insomma, il 'derby degli acciaccati' (alla luce delle tante defezioni anche tra gli inglesi) è andato al Napoli, bravo a chiudere subito la pratica con Ounas ed Elmas. Questa almeno era la prima impressione: poi l'ennesima rimonta subita (reti di Evans e Dewsbury-Hall sugli sviluppi di due piazzati) aveva rimesso tutto in discussione, complici le cattive notizie che intanto arrivavano dalla gara tra Legia Varsavia e Spartak Mosca. Su quel campo nulla è più cambiato (con tanto di rigore clamorosamente fallito dai polacchi all'ultimo respiro), mentre a Fuorigrotta sì: è di Elmas il gol che porta il Napoli agli spareggi di Europa League, dove ad attenderlo ci sarà una delle squadre retrocesse dalla Champions. Insomma, la missione ottavi è tutt'altro che semplice, ma questa squadra, in un momento così complicato a livello numerico, sta cominciando a offrire garanzie di vario genere: con la speranza ovviamente che a febbraio l'infermeria sia più vuota.
Rivelazione Malcuit
Intanto Spalletti può godersi una rosa paradossalmente resa più profonda proprio dall'emergenza. Il pensiero corre subito a Malcuit: le contemporanee assenze di Lozano e Politano hanno portato il francese (di professione esterno basso) a ricoprire una zolla di campo più avanzata. Il tutto con ottimo profitto. Buone risposte anche dai vari Ounas, Petagna e Juan Jesus: ma queste sono notizie che fanno meno scalpore. Che non ne abbia a male Elmas ma la palma di vero 'man of the match' va al collettivo: un collettivo più forte delle difficoltà e di quelle tante vocine che spesso suggeriscono alle squadre italiane di mollare la (falsa) zavorra Europa League.
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