Napoli, 30 ottobre 2021 - Alla vigilia del derby con la Salernitana a parlare in casa Napoli non è Luciano Spalletti che, smaltita la squalifica, all'Arechi tornerà regolarmente in panchina ma Eljif Elmas, uno dei migliori in campo nel successo di giovedì sera contro il Bologna.
Pericolo milanesi
Il macedone si è concesso una lunga chiacchierata ai microfoni di Radio Kiss Kiss, dove ha innanzitutto analizzato il momento d'oro vissuto dagli azzurri, individuando senza troppe esitazioni il principale artefice di tutto. "Stiamo facendo un ottimo lavoro anche grazie al mister: Spalletti ha dato fiducia al gruppo e adesso giochiamo da squadra vera, come se fossimo una sola persona. Inoltre tutti scendono in campo e anch'io sto avendo più possibilità". Merito del tecnico toscano ma pure del diretto interessato, che fa della duttilità una delle sue armi migliori. "Posso essere schierato in diverse posizioni ma sicuramente preferisco fare la mezzala: a prescindere da tutto però il bene primario resta quello collettivo". Per ora all'ombra del Vesuvio la situazione procede come meglio non potrebbe ma nessuno, per scaramanzia o per evitare altre delusioni, vuole già pronunciare la parolina magica. "E' ancora presto per parlare di scudetto: ci sono troppe formazioni forti, tra le quali Milan e Inter, che potranno dire la loro fino alla fine. Noi dobbiamo solo pensare a vincere quante più partite possibili". La prossima in calendario è il derby con la Salernitana: un testacoda apparentemente semplice per la capolista. "Ci sono tante insidie nascoste in questa gara - ammette Elmas - ma noi andremo lì per cercare come sempre di portare a casa l'intera posta in palio".
Buon compleanno Diego
In mancanza del bomber Osimhen (per lui un infortunio muscolare al polpaccio da valutare meglio nei prossimi giorni) all'Arechi il peso offensivo del Napoli dovrà inevitabilmente ricadere sugli altri azzurri: dal capitano ai tanti centrocampisti con il gol in canna. "Insigne giovedì sera ha dimostrato di saper tirare benissimo i rigori. Non che noi avessimo dubbi, perché si tratta di un giocatore fortissimo, nonché il nostro leader carismatico. Anch'io ho voglia di segnare - ammette il macedone - ma non sempre la missione mi riesce: l'importante è comunque che la squadra vinca". Infine un pensiero a chi oggi avrebbe compiuto 61 anni. "Nonostante purtroppo non ci sia più, Maradona rimane un grandissimo per Napoli e per tutto il mondo del calcio: indossare la maglia con cui lui si è consacrato è per noi un onore immenso".
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