Napoli, 15 marzo 2023 - Difficile parlare di calcio giocato dopo le immagini di distruzione e follia che hanno testimoniato un pomeriggio di delirio che con il pallone c'entra ben poco. Eppure, purtroppo o per fortuna, il suddetto pallone torna a rotolare in serata sul prato del Maradona e lo fa nel segno di un Napoli devastante nell'accezione stavolta buona del termine: quella legata al gioco e in particolare a un travolgente Osimhen, che con una doppietta da urlo suggella ulteriormente la storica qualificazione degli azzurri ai quarti di finale di Champions League. Per il nigeriano un gran gol di testa, ormai la specialità della casa e un tap-in facile facile su suggerimento basso di capitan Di Lorenzo. A rimpinguare il bottino ci pensa Zielinski trasformando un rigore guadagnato da se stesso dopo un ingenuo fallo di Sow: si tratta di un'ulteriore mazzata, quella definitiva, per l'Eintracht Francoforte, che saluta il palcoscenico della competizione continentale più prestigiosa e lo fa nel peggiore dei modi. Il riferimento è al campo, con un perentorio zero nella casella dei gol segnati nella doppia sfida contro il Napoli e in generale lasciando la sensazione di non sapersi mai rendere realmente pericoloso, ma soprattutto ai fatti di cronaca nera che pesano più di qualsiasi sconfitta nel gioco. Per gli azzurri invece arriva l'ennesimo attestato di una stagione fantastica anche in ambito internazionale: se per lo scudetto sembra solo una questione di tempo e matematica, con il conto alla rovescia che potrebbe scadere tra pochissime giornate, lo stesso pass per i quarti di Champions League potrebbe essere soltanto l'antipasto di un cammino ancora lungo e proficuo. E il tutto a prescindere dall'avversario da affrontare, da scoprire prossimamente.
Le formazioni ufficiali
Spalletti ritrova gli acciaccati Meret e Kim e li getta subito nella mischia: a completare il reparto difensivo sono Di Lorenzo, Rrahmani e Mario Rui, reduce dai due turni di squalifica scontati in campionato. A centrocampo agiranno Zambo Anguissa, Lobotka, fresco di annuncio di rinnovo fino al 2027 (con opzione fino al 2028 appannaggio del club) e Zielinski, mentre in attacco, a supporto del solito Osimhen, ci saranno Kvaratskhelia e Politano, preferito a Lozano. Glasner risponde con un 3-4-2-1 composto in difesa da Trapp, Tuta, Buta e Ndicka: a centrocampo toccherà a Knauff, Rode, Sow e Lenz, mentre a supporto dell'unica punta Borré ci saranno Kamada e Gotze.
Primo tempo
Pronti, via e Politano riceve da Anguissa e scarica il mancino a giro: Trapp si allunga e mette la palla in corner. L'esterno destro è il miglior azzurro nell'approccio alla partita: discorso diverso per Kvaratskhelia, che sbaglia insolitamente un paio di controlli e cicca una conclusione. Il georgiano prova a smentire tutti al 19', quando riceve da Zielinski, bravo a scippare la sfera a Rode e incrocia con il destro: ancora una volta c'è lavoro per Trapp. Al 37' Kvara si impegna in un ripiegamento difensivo per fermare la progressione di Knauff. E' un po' il manifesto di una prima frazione piuttosto bloccata e povera di emozioni su entrambi i fronti: uno scenario che indubbiamente, alla luce del risultato della gara di andata, sorride al Napoli che comunque, come ormai da proprio marchio di fabbrica, ha voglia di suggellare ulteriormente il propio cammino stagionale. Al 43' ci prova Kvaratskhelia a rompere l'equilibrio e la noia: il numero 77 penetra in area ma, arrivato a tu per tu con Trapp, si fa ipnotizzare. Taylor concede 2' di recupero e si tratta della finestra temporale che Osimhen sfrutta per portare avanti gli azzurri con un'incornata sul palo lontano su perfetto suggerimento di Politano.
Secondo tempo
L'Eintracht non ci sta e prova a rendersi pericoloso sull'asse Gotze-Kamada: Rrahmani intercetta ma la palla finisce a Lenz, il cui cross è presa di Meret. Al 52' sull'altro fronte si mette in proprio Kim, che parte, galoppa e arriva in area prima di scaricare un mancino che trova solo l'esterno della rete. La rete, quella vera, la gonfia al 53' ancora un devastante Osimhen, che con un tap-in facile facile manda in porta il cross basso di Di Lorenzo. Dopo l'esultanza per il nigeriano arriva la grande paura a causa di un colpo al polso: il numero 9 stringe i denti e resiste. Al 59' tornano pericolosi gli ospiti: Kamada irrompe in area e anche grazie a un rimpallo fortunato serve Borré, che calcia al volo e non va lontano dal bersaglio grosso. Sul ribaltamento si fa vedere di nuovo Kvara, che con un destro a giro fa ancora lavorare Trapp, bravo a togliere la palla dall'angolino. Il portiere dell'Eintracht deve arrendersi di nuovo al 64', quando Zielinski trasforma il rigore concesso da Taylor per un fallo di Sow proprio sul polacco, che con una soluzione centrale non sbaglia. Chiusa la pratica, Spalletti apre la girandola delle sostituzioni: dentro Juan Jesus e Lozano per l'acciaccato Kim e Politano, tra i migliori dei suoi. Osimhen per il momento resta in campo: a uscire sono Kvaratskhelia e Zielinski, rimpiazzati da Elmas e Ndombele. L'ultima sostituzione è quella forse più attesa dal Maradona sia per tutelare il giocatore più rappresentativo sia per prodigarsi nella meritata standing ovation: esce Osimhen, autore di 3 reti nel doppio confronto con l'Eintracht ed entra Simeone. L'argentino, che notoriamente quando sente la musichetta della Champions si esalta sempre, stavolta non trova il modo per apporre il proprio nome sul tabellino dei marcatori: poco male per il Napoli, che accede ai quarti di finale e lo fa con una doppia prova di forza senza appello. Adesso per gli azzurri, pienamente in controllo in campionato, si apre uno scenario inatteso a inizio stagione: la concreta possibilità di dare l'assalto anche al sogno Champions League grazie a una squadra forte, compatta e accompagnata da un ambiente mai così coeso intorno alla propria amatissima creatura.
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