Martedì 5 Novembre 2024
GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
Calcio

Napoli, De Laurentiis attacca Ceferin: "Non lo inviterò al Maradona"

Il patron duro contro il capo della UEFA: "Può venire comunque perché è l'organizzatore delle manifestazioni europee, ma se dipendesse da me... "

Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Napoli, 16 marzo 2023 - Dalla Serie C alla Champions League: negli anni il Napoli questo mantra al limite dell'autocelebrazione più estrema se l'è ripetuto migliaia di volte e mai come ora, con lo storico pass per i quarti di finale messo in carniere dopo una doppia netta prova di forza contro l'Eintracht Francoforte, assume tutta la sua potenza. La differenza sta tutta nella qualità del risultato maturato ieri che però, con riferimento ai fatti non legati al campo ma ai durissimi scontri tra tifoserie, rischia di avere uno strascico lungo e pesante.

De Laurentiis contro Ceferin

Non poteva mancare il commento di Aurelio De Laurentiis: commento offerto alla stampa direttamente dalla Prefettura del capoluogo campano. "Parlerò della UEFA solo a fine stagione: ora non posso permettermelo". Già da queste poche parole si evince l'umore del patron, come tutti (tifosi e non) ancora colpito dalle immagini di devastazione trasmesse ieri in mondovisione. Nel mirino di ADL ci finisce, direttamente e non, anche Aleksander Ceferin, il numero uno proprio della UEFA. "Ciò che è successo si commenta da solo e non ho intenzione di invitarlo al Maradona in occasione dell'imminente incontro tra Italia e Inghilterra: è l'organizzatore delle competizioni europee e quindi può entrare dove vuole". Insomma, non tira una bella aria tra De Laurentiis e i vertici del calcio continentale e per una volta di mezzo non ci sono le bizze di un presidente notoriamente vulcanico e spesso polemico. La gestione della UEFA, con riferimento anche ai fatti di Porto, con diversi tifosi dell'Inter rimasti fuori dal Dragao nonostante il possesso di un regolare biglietto, ha lasciato interdetti diversi personaggi più o meno legati al mondo del pallone. Un boccone amaro da mandar giù proprio in una stagione insolitamente positiva per le squadre italiane impegnate nelle Coppe. Il Napoli, con l'onore e l'onere di rappresentare la Serie A da capolista, non ha deluso le aspettative e ha smentito coloro che legavano i fasti del campionato a una presunta particolarità dello stesso nell'anno troncato in due dalla presenza del Mondiale.

Le dichiarazioni di Raspadori

Mondiale che non ha riguardato né Giovanni Simeone Giacomo Raspadori, protagonisti nel pomeriggio di una conferenza stampa nella quale il Napoli ha presentato il ritiro estivo in Trentino. Per entrambi, per motivi diversi, si è trattato di un'assenza dolorosa: l'argentino ha dovuto assistere solo da tifoso al trionfo della sua Nazionale, dove però è tornato grazie alle recenti convocazioni, mentre l'ex Sassuolo, oggi fermo ai box per infortunio, ha saltato l'evento insieme all'intera Italia. Tornando alle vicende del proprio club di appartenenza, fa quasi strano sentir parlare della prossima stagione in una città che freme per chiudere al meglio quella in corso: con il sogno, naturalmente impossibile, di far durare questa magia all'infinito. Invece no: esisterà un Napoli versione 2023/2024 che tornerà a prepararsi a Dimaro e lo farà, a meno di crolli clamorosi e inimmaginabili, con lo scudetto cucito sul petto. Ad aprire la conferenza stampa è stato Raspadori: inevitabile partire dalla notte fantastica di Champions League. "E' un grande sogno che stiamo vivendo con tutta la serenità necessaria. Ogni giorno diamo tutto affinché la stagione vada nel migliore dei modi e lo facciamo con il massimo entusiasmo possibile". Per il classe 2000, sbarcato nel capoluogo campano solo verso la fine dello scorso agosto, il prossimo ritiro di Dimaro sarà un inedito. "Ne ho già parlato con i miei compagni e ho ricevuto solo feedback positivi: mi fido e sono sicuro che presto sarò il primo a confermare queste opinioni". Infine un piccolo grande augurio per un finale di stagione che si preannuncia di fuoco. "Dovremo continuare a pensare a una partita per volta e farlo con entusiasmo: è questo il segreto dei nostri risultati".

Le dichiarazioni di Simeone

  Il microfono passa al compagno di squadra, di reparto e, in un certo senso, di panchina Simeone. Niente musi lunghi o polemiche e non solo perché il Napoli vola in ogni ambito: semplicemente uno dei punti di forza della gestione di Luciano Spalletti è saper coinvolgere tutti gli elementi della rosa nelle rotazioni quasi con egual profitto. Poi c'è chi come il Cholito è particolarmente bravo a sfruttare al massimo i pochi minuti a disposizione: non ieri, quando l'argentino è entrato a risultato e qualificazione ormai acquisiti e senza riuscire a scrivere il proprio nome sul tabellino. Poco male alla luce di un risultato comunque storico e senza precedenti. "Bisogna continuare ad alimentare questo sogno che avevo fin da bambino: anche per questo continuo a lavorare sodo, oltre a godermi il momento". Anche per Simeone il prossimo ritiro di Dimaro sarà una novità: prima però c'è da concludere una stagione comunque già memorabile. "Non vedo l'ora di fare questa esperienza in Trentino. Adesso però pensiamo al presente: al campionato ma anche alla Champions, che era un mio sogno che sono felice di aver coronato grazie al Napoli".

La rivincita degli ex partenti

Curiosamente il risultato stagionale più di prestigio - almeno per ora - è arrivato con una formazione infarcita di giocatori che quest'estate erano tutt'altro che certi della permanenza in azzurro: per scelta loro o della società. Si comincia da Alex Meret tra i pali: per il friulano la conferma è arrivata solo dopo la fine del sogno Keylor Navas. Si arriva poi a Mario Rui, l'ex reietto che oggi è un idolo assoluto dei tifosi, nonché perno quasi inamovibile di Spalletti. Quest'ultimo è il principale artefice della rinascita di Stanislav Lobotka, fresco di rinnovo fino al 2027 (con opzione appannaggio del club fino al 2028). Restando alla mediana, il discorso è leggermente diverso per André-Frank Zambo Anguissa, riscattato quest'estate ma non senza aver trascorso dei giorni di riflessione in ottica mercato. Mercato in cui, in maniera molto più spudorata, si è guardato attorno Matteo Politano: per lui il rapido passaggio dai 'mal di pancia' estivi al posto quasi fisso sulla corsia destra.

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