Napoli, 23 dicembre 2022 - Le due amichevoli perse contro Villarreal e Lille hanno creato un po' di malumore intorno al Napoli che, dal canto suo, cerca di non farsi condizionare sia in campo sia fuori.
Il mercato
Sul primo ambito è stato chiaro nell'immediato dopopartita dell'ultimo test Luciano Spalletti: a Castel Volturno non ci sono allarmismi perché questo ritardo di condizione, in questa fase della preparazione, è più che fisiologico. Tuttavia, lo stesso tecnico toscano, notoriamente non nuovo a uscite del genere, ha poi aggiunto di sperare che a gennaio nessun big vada via. Sarà proprio così? Su questo aspetto Spalletti può dormire sonni tranquilli: eventuali cessioni di giocatori importanti nel suo scacchiere avverranno solo in estate, con Hirving Lozano e Piotr Zielinski attualmente in predicato di cambiare aria. L'unica pedina in uscita è Diego Demme, ma solo ed esclusivamente per volontà del diretto interessato, che reclama spazio anche a costo di scendere da un treno che nella prima parte della stagione ha viaggiato a tutta. La cessione del tedesco, verosimilmente in prestito, non è però così semplice come sembra e non solo perché Spalletti vorrebbe non toccare affatto la sua rosa nella prossima sessione: praticamente tutti i club che hanno chiesto informazioni sul centrocampista vorrebbero una partecipazione del Napoli sul fronte stipendio. La risposta della società partenopea è netta: un no secco che rischia di far restare Demme all'ombra del Vesuvio. Decisamente più in discesa la maxi trattativa in corso con la Sampdoria, che accoglierà Alessando Zanoli e manderà nel capoluogo campano Bartosz Bereszynski e Nikita Contini, il cui cartellino appartiene già al Napoli.
I rinnovi
Il vero sforzo massimo del quartier generale di Castel Volturno sarà giocare l'importantissima partita dei rinnovi senza intaccare il rendimento in campo della capolista. In ballo ci sono trattative già allo stadio avanzato (quelle per Stanislav Lobotka, Amir Rrahmani e Giovanni Di Lorenzo) e altre invece quasi da impostare da zero ma, paradossalmente, molto più delicate. Si comincia da Kim, che vuole restare in azzurro e per farlo sembra disposto, insieme al suo entourage, a rimuovere la clausola rescissoria valida all'estero nella prima metà di luglio. Si arriva poi a Khvicha Kvaratskhelia, da blindare subito per scacciare qualsiasi tentazione: sul tavolo un raddoppio dello stipendio strappato praticamente in appena pochi mesi vissuti in apnea dal georgiano e da tutti gli azzurri.
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