Napoli, 12 agosto 2022 - Con l'ufficialità del passaggio di Andrea Petagna al Monza dovrebbe sbloccarsi il mercato del Napoli per quanto riguarda l'attacco. I nomi in ballo sono sempre i soliti due: Giacomo Raspadori e Giovanni Simeone, con Cristiano Giuntoli che nelle prossime ore inizierà un'autentica corsa contro il tempo per consegnare a Luciano Spalletti almeno un rinforzo offensivo entro la prima giornata di campionato.
L'ultima offerta per Raspadori
La missione per il ds si preannuncia tutt'altro che semplice e il rischio concreto è trovarsi il Cholito, uno che in passato ha già varie volte fatto male agli azzurri, ancora nelle vesti di avversario per l'esordio contro il Verona. Un rischio che il club partenopeo sembra disposto a correre pur di dare la priorità a Raspadori proprio ora che la resistenza del Sassuolo sembra affievolirsi: merito del pressing del ragazzo ma soprattutto del rilancio operato da Aurelio De Laurentiis, che ha messo sul piatto 28 milioni di parte fissa più 2 milioni di bonus legati alla qualificazione alla Champions League per due volte nei prossimi 5 anni più altri 3 milioni vincolati invece alle prestazioni del classe 2000. Insomma, un pacchetto che si avvicina molto alle pretese della società emiliana, che chiede 30 milioni di parte fissa più 5 milioni di bonus facilmente raggiungibili. Adesso che il reparto avanzato è ancora più sguarnito il principale nemico del Napoli diventano il tempo e la scarsa pazienza di Spalletti, che poco meno di un anno fa scese in campo in prima persona per trattenere Petagna. Un 'gesto d'amore' solo parzialmente ripagato da un attaccante troppo scostante dal punto di vista realizzativo per militare in una grande squadra che tra l'altro ultimamente, dopo i fasti degli anni precedenti, si è scoperta spesso piuttosto anemica in quanto a produzione offensiva: un malanno che il mercato potrebbe curare con gli innesti di Simeone e Raspadori, due jolly perfetti per giocare con o senza Victor Osimhen.
La stagione della consacrazione di Osimhen
Già, Osimhen: quest'estate all'ombra del Vesuvio si è parlato così tanto dei partenti e dei possibili futuri acquisti da dimenticare la presenza fissa del nigeriano, chiamato a vivere la stagione della definitiva consacrazione. Possibilmente senza più incappare in infortuni o altri problemi vari. Anche per stimolare la verve del numero 9, spesso latitante in particolare nei big match, Spalletti ha intenzione di tornare al 4-2-3-1, il modulo dei sogni pronto a essere tirato fuori dalla naftalina grazie all'apporto del mercato.
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