Napoli, 16 marzo 2022 - Ripartire dalle proprie certezze o fare l'esatto opposto: dopo la brutta e pesante sconfitta con il Milan la strada scelta da Luciano Spalletti per rilanciare le ambizioni scudetto del Napoli è la seconda. Con buona pace dei cosiddetti titolarissimi.
Un nuovo spartito
Due nomi su tutti: Lorenzo Insigne e Piotr Zielinski, i due esclusi di lusso del Bentegodi. Una doppia scelta, quella del tecnico toscano che, risultato alla mano, non ha di certo danneggiato gli azzurri. Anzi: forse per la prima volta dall'inizio di una stagione molto tribolata sotto il profilo delle assenze, il Napoli sta finalmente scoprendo l'importanza di una rosa profonda e variegata capace di adattarsi alle diverse contingenze e soprattutto alle caratteristiche degli avversari. Emblematico in particolare il caso della mediana, reparto nel quale la lezione impartita dal Milan è stata preziosa: via un po' di qualità e dentro la quantità per resistere agli urti più forti. I rientri dall'infermeria di André Frank Zambo Anguissa e Hirving Lozano hanno offerto a Spalletti gli assist perfetti per plasmare una squadra più di lotta, ma solo quando serve. Possibile che già contro l'Udinese il tecnico toscano possa tornare all'antico almeno per quanto riguarda il centrocampo: puntare su Zielinski, tra l'altro ex di turno, per cercare di scardinare una squadra notoriamente molto arroccata in difesa magari con l'arma dei tiri dalla distanza sembra una soluzione saggia. Più aperto il ballottaggio tra Insigne e Lozano: il capitano garantisce più qualità nella manovra, mentre il messicano più profondità e confidenza con la porta. Difficile rinunciare a una di queste due armi, ma la buona notizia è che a partita in corso pescare dalla panchina è non solo possibile ma addirittura auspicabile.
L'eccezione
Insomma, del Napoli dei titolarissimi in voga fino a qualche anno fa oggi non c'è più traccia. L'unica eccezione, per meriti propri e per problemi ai colleghi di reparto, è di fatto diventato Victor Osimhen, l'inamovibile dell'attacco azzurro. La doppietta di Verona ovviamente aiuta, ma tra infortuni (Andrea Petagna) e beghe contrattuali che inevitabilmente si ripercuotono sulla centralità nel progetto (Dries Mertens), di opzioni per Spalletti in quella zona del campo ce ne sono meno di altrove. Forse appunto solo il nigeriano e poi quasi il vuoto: in attesa di un'inversione di trend con le grandi, un'ottima notizia soprattutto quando da affrontare ci sono squadre medio-piccole, proprio come l'Udinese.
Napoli, lo scudetto passa dal Maradona: obiettivo invertire il trend interno