Napoli, 31 dicembre 2020 - E' difficile tracciare un bilancio di un anno che a causa dei motivi ben noti a tutti ha vissuto di tanti momenti diametralmente opposti: questo mood si è inevitabilmente proiettato anche sul mondo del calcio e in particolare sul pianeta Napoli, che ricorderà questo 2020 con alterne emozioni.
I top
Dal successo in Coppa Italia alla morte di Diego Armando Maradona: in mezzo a questi due picchi ci sono le vicende del campo, quelle che hanno consegnato ad Aurelio De Laurentiis notizie buone e altre decisamente meno positive. Partendo dalle prime, il pensiero non può che andare a Gennaro Gattuso, che in pochi mesi ha sistemato una macchina rotta trasformandola non (ancora?) in una fuoriserie ma sicuramente in una vettura competitiva per quelli che sono stati indicati come i traguardi minimi: su tutti, il famoso posto al sole nel gotha della Champions League. Se l'allenatore non ha deluso, dimostrandosi anche una persona fuori dal comune nonostante un contorno extracalcistico drammatico a livello personale, si può tranquillamente dire che anche il capitano ha superato l'esame 2020: alzi la mano chi avrà ancora il coraggio di criticare Lorenzo Insigne alla prima giocata sbagliata dopo tutti i numeri di alta scuola che l'hanno finalmente fatto assurgere a leader carismatico e tecnico della squadra dopo tante critiche spesso immeritate. Decisamente positiva l'annata generale degli esterni, con Matteo Politano e soprattutto Hirving Lozano che sono stati bravi a scrollarsi di dosso qualche scetticismo: certo, il processo di crescita è ancora in corso, ma entrambi sembrano aver imboccato la strada giusta per consacrarsi all'ombra del Vesuvio.
I flop
Non si può dire lo stesso di Alex Meret, scivolato lentamente nelle gerarchie di Gattuso fino a essere quasi completamente soppiantato da David Ospina: De Laurentiis continua a tifare per il suo giovane pupillo, ma di questo passo anche lui dovrà arrendersi all'evidenza di un flop che riguarda l'intera difesa. Kalidou Koulibaly è il cugino dello stopper implacabile di qualche stagione fa e Kostas Manolas proprio non riesce a decollare nelle vesti di trascinatore del reparto: senza dimenticare il desaparecido Amir Rrahmani e l'eterna riserva Nikola Maksimovic, che però ha il merito di aver ricoperto un ruolo importante nella cavalcata vincente del Napoli in Coppa Italia. Sembra trascorsa un'eternità da quel giugno 2020 e forse un po' è così visto l'anno atipico vissuto dal calcio e dal mondo in generale.