Napoli, 24 aprile 2018 - E' l'uomo del momento in casa Napoli e non potrebbe essere altrimenti: la zuccata all'ultimo secondo con cui Kalidou Koulibaly ha steso la Juventus a domicilio, accendendo ancora di più la lotta scudetto, è un'immagine che sta facendo il giro d'Europa. E non è detto che questa sia una buona notizia per De Laurentiis. RISPUNTA IL CHELSEA - Le quotazioni del difensore senegalese stanno salendo a dismisura perché adesso, oltre alle già conclamate abilità nel ricoprire il suo ruolo naturale, stanno emergendo anche delle grandi doti nell'area di rigore avversaria. Sono già 5 i gol stagionali di colui che nell'estate di quattro anni fa fu prelevato dallo Genk per appena 8 milioni che all'epoca sembrarono pure un investimento eccessivo: oggi Koulibaly vale almeno i 70 milioni previsti nella clausola rescissoria attiva solo per il mercato estero. Almeno, perché a gennaio il Liverpool ha pagato 84 milioni per acquistare Van Dijk dal Southampton e, con tutto il rispetto, la caratura del giocatore olandese non sembra giustificare un simile esborso. Si diceva della clausola, che pare aver attirato le mire di un altro club della Premier League: Koulibaly è un vecchio pallino del Chelsea, pronto a fine campionato a regalarsi uno dei migliori difensori centrali in Europa, con la promessa di offrirgli uno stipendio molto più elevato dei 2 milioni a stagione previsti nel contratto che lega il senegalese al Napoli fino al 2021. UN LEADER SENZA PREZZO - Gioie e dolori quindi per De Laurentiis, che tra qualche mese potrebbe perdere un suo pupillo ma mettendo a referto l'ennesima plusvalenza clamorosa della sua gestione. Certo, la storia del calcio insegna che sostituire un pilastro di una squadra ponendo troppa fiducia sul reinvestimento delle risorse economiche è un azzardo: quello che Koulibaly dà al Napoli negli ultimi tempi va oltre il singolo intervento difensivo o l'incornata vincente nella porta avversaria. Il senegalese è diventato l'autentico leader di un reparto che con ogni probabilità a fine campionato perderà sia Reina sia Albiol: con uno scudetto cucito sul petto una rivoluzione così integrale sarebbe accettata sicuramente in modo diverso ma, comunque vadano le cose da qui al 20 maggio, questo Napoli non vuole essere una meteora. E, soprattutto, non ha voglia di radere al suolo le fondamenta delle sue fortune, ovvero una difesa che è passata da essere il tallone d'Achille della squadra a punto di forza ora che invece l'attacco stenta.
CalcioNapoli calcio ultimissime, gli occhi dell'Europa su Koulibaly