Napoli, 3 maggio 2021 - Il jolly è stato giocato: da adesso in poi il Napoli non potrà più sbagliare nulla per essere sicuro di staccare il pass per la prossima Champions League.
Osimhen e Meret sugli scudi
Con 4 vittorie contro Spezia, Udinese, Fiorentina e Verona infatti gli azzurri saranno certi di poter ascoltare la famosa musichetta della competizione continentale più prestigiosa: il tutto a prescindere dai risultati delle altre. La buona notizia per Gennaro Gattuso e compagnia è che sulla carta la missione sembra alla portata: la cattiva è racchiusa tutta nel pareggio maturato contro un Cagliari disperato e affamato che, specialmente nella ripresa, ha saputo annullare il gap tecnico esistente tra le due formazioni a suon di grinta e determinazione. Due ingredienti che invece sono mancati ai partenopei, incapaci sia di chiudere la gara quando il vento era favorevole sia di difendere con le unghie e con i denti un successo che sarebbe stato prezioso, seppur forse non del tutto meritato proprio a causa della prova di sostanza profusa dai sardi. Se poi si affronta tra le mura amiche una delle ultime forze del campionato e la palma di migliore in campo va al portiere, allora la situazione appare ancora più chiara. Se Osimhen ha avuto il merito di continuare a segnare, confermandosi di fatto (finalmente) l'arma in più di questa parte conclusiva di stagione, Meret ha avuto quello di respingere ogni assalto rossoblù tranne quello di Nandez in pieno recupero che ha tolto già al Napoli il prezioso jolly che possedeva per vivere più serenamente la coda del campionato.
Azzurri affaticati?
Il destino è ancora nelle mani dei partenopei ma da ora in poi ogni frenata potrebbe essere fatale specialmente in una lotta così ricca di contendenti. A Castel Volturno dunque non è l'ora né dei processi né di ansie eccessive, ma cogliere i segnali preoccupanti emersi contro il Cagliari è un'operazione propedeutica a evitare pericolosi déjà-vu al cospetto di uno Spezia che sarà altrettanto affamato. In effetti le squadre medio-piccole, si sa, fanno del ritmo e della tenuta fisica i propri punti di forza: due note piuttosto dolenti in casa azzurra, con i crampi di vari giocatori (Koulibaly in primis) come immagine emblematica. Difficoltà inattese o prevedibili? Le principali critiche del giorno dopo a Gattuso ruotano intorno a questa domanda alla luce della discutibile gestione degli slot per le sostituzioni che ha privato il Napoli del quinto cambio che probabilmente sarebbe stato vitale per proteggere il vantaggio.
Leggi anche - Inter, Marotta: "Spero che Conti possa continuare con noi"