Napoli, 23 ottobre 2020 - Napoli ed Europa League, il rapporto si conferma teso: il pessimo esordio degli azzurri nella seconda competizione continentale riporta in auge vecchi dubbi su una squadra che spesso si smarrisce quando il palcoscenico non è quello più importante.
Un copione già visto
La precisazione è d'obbligo: la musichetta della Champions fa tutto un altro effetto, ma quante volte questi tornei cosiddetti minori finiscono per salvare un'intera stagione? Proprio i partenopei dovrebbero saperlo bene pensando al recente passato, quando a risollevare le sorti di un campionato molto deludente è stato il successo in Coppa Italia, un'altra rassegna spesso troppo trascurata almeno finché non assume la veste di ultima spiaggia. E' chiaro che questo concetto non può essere applicato all'alba di una nuova annata, seppur ricca di punti interrogativi come non può essere altrimenti in piena pandemia. Eppure, il Napoli ammirato contro l'AZ Alkmaar ha ricordato tanto quello impelagato nella lotta scudetto durante l'intensa era Sarri. La storia avrebbe poi punito pesantemente quella squadra, che avrebbe concluso la stagione senza vincere alcun titolo. Difficile pensare che un allenatore ambizioso come Gattuso possa cadere in un simile cortocircuito: lui no, ma forse i giocatori sì, come si è evinto dalla sufficienza sfoderata in campo contro una formazione per giunta decimata dal Covid. Proprio il focolaio interno all'AZ ha in un certo senso italianizzato gli olandesi, che con una partita difensiva al massimo e un solo tiro scoccato nello specchio della porta hanno raccolto il massimo: 3 punti che, alla luce del prossimo impegno, complicano subito il cammino del Napoli in Europa League.
Spauracchio Real Sociedad
Giovedì 29 ottobre i partenopei dovranno infatti far visita alla Real Sociedad, attualmente prima nella Liga. Certo, le giornate di campionato trascorse sono troppo poche per emettere giudizi ponderati, ma questo discorso può essere esteso anche al Napoli, che rischia di diventare preda dei suoi stessi pregi. Disturbo narcisistico di personalità: potrebbe essere questa la definizione tecnica del problema che periodicamente si ripropone a Castel Volturno. La conseguenza è presto detta: tiri poco convinti che mirano più all'estetica che all'efficacia, manovra lenta e compassata e fase difensiva approssimativa, con Koulibaly che sceglie la serata peggiore per tornare quello della scorsa stagione. Quella stagione salvata proprio da quella che molti tifosi e addetti ai lavori definiscono "coppetta".
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