Napoli, 24 giugno 2022 - Se il futuro in Nazionale dell'ormai quasi ex capitano Lorenzo Insigne è incerto, non lo è quello di Giuseppe Ambrosino, uno che ha tutti i numeri in regola per fare faville in azzurro. E per azzurro si intende quello dell'Italia e soprattutto la tonalità più chiara del Napoli.
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Il trascinatore dell'Under-19
Entrambe le compagini hanno tuttavia già assaggiato il talento del classe 2003, capocannoniere dell'ultimo campionato Primavera 1 con 20 gol e 5 assist firmati in 32 presenze stagionali e ora autentico trascinatore della rappresentativa Under-19, che ha staccato il pass per le semifinali dell'Europeo di categoria e per il Mondiale Under-20. L'impressione però è che per Ambrosino il meglio debba ancora venire e che il prossimo capitolo possa essere quello da leggere un domani ai nipotini. Con la Nazionale o magari con il Napoli: o entrambe le cose, con in particolare Luciano Spalletti che osserva la situazione e lo farà con ancora maggiore attenzione nel ritiro di Dimaro. Proprio in Trentino il bomber della Primavera azzurra si giocherà una bella fetta di futuro. Le opzioni sul tavolo sono quelle ormai ben note in casi del genere: permanenza in prima squadra o prestito altrove per farsi le ossa e cominciare ad abituarsi a ritmi e pressioni del calcio dei grandi. In entrambi i casi però una certezza c'è ed è l'intenzione del Napoli di puntare forte sul ragazzo nativo di Procida, blindato di recente fino al 2026. Insomma, la società partenopea la sua mossa l'ha fatta e bella netta: la palla passa a Spalletti, che già diverse volte nella scorsa stagione aveva convocato il 10 della Primavera, numero che ovviamente Ambrosino dovrà abbandonare in caso di approdo in pianta stabile in prima squadra.
Gli idoli
Un sacrificio che l'attaccante ovviamente farebbe volentieri: specialmente qualora avesse la possibilità di giocare con Dries Mertens, uno dei suoi modelli in assoluto. L'altro è Zlatan Ibrahimovic, col quale Ambrosino condivide una fisicità imponente e forse anche quella scintilla dentro che trasforma una punta normale in un grande bomber. Finora il classe 2003 è stato tale nelle categorie giovanili: adesso arriverà la fase più difficile, quella della conferma nel mondo dei grandi. Uno step complicato e dall'esito non necessariamente scontato per ogni giocatore: figurarsi poi in una piazza esigente come Napoli che già sogna il nuovo idolo autoctono dopo l'addio di Insigne. Ruoli diversi, età diverse e caratteri diversi: impossibile e soprattutto dannoso fare paragoni.
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