La leggenda di Maradona finisce con un colpo di teatro, con una morte inattesa a 60 anni appena compiuti, quando il suo corpo sembrava capace di vincere anche l'ultima sfida dopo un delicato intervento alla testa. Il Pibe dal piede incantato e dall'anima nera, il più incredibile 'animale da pallone ' che il calcio abbia mai espresso ci ha lasciati con un dribbling imprevedibile come nel suo costume.
Sarà il fascino del gaglioffo, dell'eroe caduto che incarna le debolezze umane e le paure di tutti noi. Di fatto Diego ha continuato ad avere il suo seguito di fedelissimi, disposti a perdonargli una vita senza regole, le squalifiche per uso di cocaina, le frequentazioni con la camorra. Uomo degli eccessi, nel bene e nel male, il Pibe ha alternato vittorie e cadute, discese ardite e risalite.
L’ultimo tango di Diego Armando Maradona - di Leo Turrini
Ricordo la sua maschera di rabbia dopo il primo gol a Usa '94. Sembrava il segno della resurrezione e invece era il principio di un nuovo tuffo nel buio. Ma Diego è stato un campione totale, un autentico trascinatore di uomini (Napoli e Argentina lo sanno bene), un leader naturale investito dal talento divino. Ecco perché la gente ha continuato ad amarlo, a venerato come un dio pagano. Lo ha fatto fa nel nome del calcio vissuto nella sua essenza, nella sintesi più pura: talento, cuore e invenzioni sublimi.
Monstruum avrebbero detto i latini per descrivere questo asso inarrivabile e le sue giocate più celebri: dalla proditoria 'Mano de dios' alla serpentina fra sette uomini che annichili' l'Inghilterra al Mundial 1986. Fino ai trionfi napoletani firmati dal divino Masaniello capace di rovesciare il mondo e battere le grandi del calcio metropolitano, portando due scudetti sotto il Vesuvio.
Nato con la palla al piede, istintivo, magnifico giocoliere, funambolo delle aree di rigore, Maradona ha scavalcato le epoche per diventare mito. E l'alone maledetto che lo ha circondato ne ha nutrito la leggenda. Anche chi lo detestava come uomo ne risconosceva le qualità di campionissimo. Perfino da allenatore di una squadra di B messicana faceva notizia, attirava i riflettori.
E fra qualche anno, quando le luci del successo si saranno spente su Cristiano Ronaldo , sarà molto suggestivo scoprire chi è rimasto scolpito a lettere di fuoco nella storia del calcio. E nel cuore degli appassionati. Se il divo portoghese o il 'Pibe de oro' col suo genio maledetto.