Giovedì 21 Novembre 2024
FRANCESCO BOCCHINI
Calcio

Francia, petizione per rigiocare la finale. "Arbitro venduto". La replica di Marciniack

Ha già raggiunto quasi 200mila firme. Nel mirino l'arbitraggio del polacco Marciniak

Marciniak con Mbappé

Marciniak con Mbappé

Milano, 23 dicembre 2022 - I francesi non mollano. Nonostante siano passati cinque giorni ormai dalla finale del Mondiale in Qatar, il popolo transalpino spinge perché gli organi competenti valutino la possibilità (ovviamente assai improbabile) di rigiocare l'atto conclusivo. E lo fanno appigliandosi a quello che è stato l'arbitraggio del direttore di gara Szymon Marciniak, reo a detta degli sconfitti di aver indirizzato con le proprie decisioni il match in favore dell'Argentina. In particolare, nel mirino c'è la decisione di concedere il rigore del momentaneo 1-0 per un fallo (molto dubbio) commesso da Ousmane Dembélé ai danni di Angel Di Maria. Ma non solo: in occasione del gol del 3-2 di Lionel Messi, i calciatori della Seleccion in quel momento in panchina sono entrati in campo prima che il pallone varcasse la linea di porta.

La replica di Marciniak

"E’ vero, rivedendo le immagini c’erano due giocatori argentini nel rettangolo di gioco. Ma hanno inciso sull’azione? No - la risposta del fischietto polacco - E i francesi non hanno menzionato questa foto, dove si vede come ci siano sette francesi in campo sull’azione finale. Ovviamente, avesse segnato la Francia il 4-3 finale, sarebbero stati tutti contenti? Prima di tutto, questa situazione dovrebbe influenzare il gioco? E qual è stato l’impatto dei ragazzi che si sono alzati e sono saltati in campo? Si sta cercando un appiglio su ogni cosa e questa non è serietà”.

La petizione

Le parole di Marciniak tuttavia non sono bastate a placare gli animi francesi. Tanto che il sito MesOpinions ha lanciato una petizione per far rigiocare la finale. Petizione che ha raggiunto in fretta quasi 200mila firme. Ma questo, verosimilmente, non sarà sufficiente per portare la Fifa a prendere quella che sarebbe una decisione a dir poco clamorosa. 

Leggi anche: Argentina, la foto che fa il giro del mondo