Milano, 12 marzo 2021 – Con un Milan in piena emergenza infortunati, la crescita di Sandro Tonali – che era partito un po’ in sordina – si è rivelata un alleato prezioso per Stefano Pioli che ha più volte elogiato il classe 2000 e che ieri nel pareggio di Manchester lo ha chiamato in causa ricevendo ancora una volta un buon contributo dal centrocampista ex Brescia, oggi intervistato da Milan TV: “In partite come quella di Manchester dove stai dominando e sei sotto nel punteggio – ha spiegato Tonali –, non si può scendere in campo senza quella cattiveria e senza grinta. Mi sembra il minimo, una cosa naturale. Sappiamo di che pasta siamo fatti e che il lavoro di gruppo è più importante del singolo. Si gioca comunque sempre in undici. Durante i 90’ ogni tuo compagno deve essere il tuo migliore amico, una persona da difendere e per cui sacrificarsi. Siamo un grande gruppo e lo abbiamo dimostrato anche nelle difficoltà”. Uno degli episodi chiave che ha cementato lo spirito di gruppo rossonero è stato la vittoria in Europa League contro il Rio Ave dopo un’interminabile maratona di rigori: “Riguardo spesso la foto di noi riuniti sotto la pioggia e al freddo contro il Rio Ave. L’abbiamo attaccata nello spogliatoio. Fa scattare una scintilla e ci fa capire da dove siamo partiti e cosa abbiamo passato per arrivare fino a dove siamo ora, ma anche che ci siamo guadagnati tutto ciò che abbiamo sudando, lavorando, correndo, giocando e vincendo. Non ci è stato regalato nulla”.
Gli elogi a Pioli, Kjaer e Kessié
Tonali ha poi speso grandi elogi per mister Stefano Pioli: “MI sta dando molto per la mia crescita fuori e dentro al campo e mi sta aiutando in partita, in allenamento ma anche fuori dal calcio. E’ una persona vera e noi siamo con lui”. Domenica a San Siro arriva il Napoli. La partita di Pioli? “Sì è la sua partita e la partita del Milan perché è fatto per questo tipo di partite. Non vediamo l’ora di giocarle e ripetere prestazioni come quella di Manchester”. Parole al miele, infine, anche per Frank Kessié e Simon Kjaer, grandi protagonisti in casa dello United: “Sono esempi per tutta la squadra e anche per il mister. Kjaer è il più professionista della squadra mentre Kessie è la nostra spina dorsale, la colonna portante che non molla mai e che sta sempre in campo, in ogni partita. Entrambi danno una grande carica a tutti noi e a chiunque sia milanista”.
Leggi anche - Napoli: poker di candidati per il dopo Gattuso