Milano, 3 aprile 2021 – Ricomincia con il freno a mano tirato il cammino in campionato del Milan, fermato sull’1-1 da una grande Sampdoria nell’anticipo del 29° turno di Serie A. Un pari che sta stretto soprattutto ai blucerchiati che, dopo aver interpretato il primo tempo in maniera decisamente migliore rispetto al Milan, sono passati in vantaggio grazie alla gemma di Quagliarella, bravo, al 57°, ad approfittare di un clamoroso errore di Theo Hernandez e di un posizionamento non perfetto di Donnarumma per siglare l’1-0 esterno. L’espulsione di Adrien Silva al 59° ha però riacceso le speranze di un Milan apparso a lungo troppo impreciso e a corto di idee, ma capace nel finale di trovare il pari con il passaggio all’inusuale 4-4-2 e gli innesti di Tonali e Hauge, autore proprio dell’1-1 all’87° con un bel tiro a giro. In pieno recupero poi, sui piedi di Kessie è capitata addirittura l’occasione del possibile sorpasso che sarebbe stato però eccessivamente beffardo per i blucerchiati e che è stato evitato soltanto dal palo, che ha fermato la conclusione a botta sicura dell’ivoriano.
Primo tempo
Pioli, un po’ a sorpresa, nel suo 4-2-3-1 preferisce Saelemaekers a Dalot per sostituire l’infortunato Calabria, ritrova in mediana Bennacer dal 1’, mentre sulla trequarti sceglie Krunic per far reparto con Castillejo e Calhanoglu e lascia almeno inizialmente in panchina Rebic. Ranieri risponde con un 4-4-2 preferendo Tonelli per affiancare Colley al centro della difesa e schierando a centrocampo Silva al posto dell’indisponibile Ekdal. I blucerchiati partono con il piede giusto e grande aggressività soprattutto sulla fascia destra, sfruttando gli errori in fase di impostazione del Milan e creando al 5° minuto la prima occasione del match con Gabbiadini che, sugli sviluppi di un’azione insistita, obbliga Donnarumma a deviare la palla in corner con un intervento plastico.
La spinta doriana non si esaurisce e mette in chiare difficoltà i rossoneri che giocano in maniera troppo imprecisa, non trovano spazi di manovra e rischiano qualcosa di troppo anche al 22° su un mancato aggancio dello stesso Gabbiadini in piena area rossonera, ma soprattutto sul colpo di testa di Thorsby che al 24° costringe ancora Donnarumma agli straordinari per non capitolare. Soltanto in chiusura di tempo il Milan riesce, non senza fatica, a scrollarsi la ruggine di dosso e ad affacciarsi con maggior continuità nella metà campo avversaria, pur senza creare concreti pericoli ad Audero. L’unico vero rischio corso dagli ospiti è, infatti, un contatto in area tra Augello e Ibrahimovic, apparso però eccessivamente veniale per portare a un calcio di rigore. Lo 0-0 di metà gara appare così fin troppo ingeneroso nei confronti degli uomini di Ranieri.
Secondo tempo
L’ammonizione a fine primo tempo rimediata da Saelemaekers spinge un Pioli insoddisfatto da quanto prodotto dai suoi nei primi 45’ a sostituire il belga con Kalulu. In uscita dagli spogliatoi i rossoneri provano a invertire il trend partita prendendo maggiori iniziative, ma è la Sampdoria a trovare al 57° un meritato vantaggio con Quagliarella, abile ad approfittare di un clamoroso errore d’impostazione di Theo Hernandez e a trafiggere dalla distanza un Donnarumma posizionato troppo fuori dai pali rossoneri. Un minuto più tardi però i blucerchiati rimangono in dieci per l’espulsione per doppia ammonizione di Silva, entrato in ritardo sulla caviglia di Castillejo. Con l’uomo in più, Pioli decide allora di giocarsi il tutto per tutto inserendo forze fresche con gli innesti di Tonali e Rebic, entrati al posto di Bennacer e Krunic. Il croato si fa vedere per la prima volta dalle parti di Audero al 66° con un tiro però troppo velleitario e finito sul fondo.
Al 69° è invece Bereszynski a rimpallare il suo tiro in piena area di rigore. Le iniziative rossonere appaiono però ancora troppo poco concrete e così Pioli si gioca anche l’insolita carta del passaggio al 4-4-2: nel quarto d’ora finale, con il nuovo assetto, il Milan accelera riversandosi con costanza nella metà campo di una Samp che si difende con grande accortezza, ma che a tre minuti dalla fine subisce il pari sugli sviluppi di una ripartenza concretizzata dal neoentrato Hauge che inganna la difesa blucerchiata con una finta e sigla l’1-1 con un pregevole tiro a giro. Il gol è una doccia fredda per la Samp che all’ 88° rischia addirittura di subire una doppia beffa quando Calhanoglu dal limite sfiora il 2-1, impegnando e non poco Audero. Ancor più clamorosa l’occasione capitata al 93° sui piedi di Kessie che, servito da Ibrahimovic, calcia a botta sicura ma viene fermato dal palo in quello che a tutti gli effetti è stato l’ultimo sussulto del match.
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