Milano, 9 dicembre 2019 - Se tutti vogliono davvero convolare a nozze, meglio non far arrabbiare Elliott. Altrimenti il matrimonio potrebbe anche saltare. Ibra e il Milan, oggi: quei famosi amori che "fanno giri immensi e poi ritornano" (Venditti e Galliani dixit) sembrano solo uno sbiadito ricordo, perché allo stato attuale le parti sono sì in contatto, ma ancora in fase di studio ieri, di discussione oggi. E questo, di certo, non fa bene alla squadra e al suo allenatore Pioli, che ha bisogno di concretezza e di certezze circa il possibile ritorno dello svedese dalle parti di Milanello. E nemmeno alla proprietà rossonera, che già ha fatto una "concessione" a Boban e Maldini rispetto ai suoi standard (investimenti negati per atleti over 30) e che difficilmente potrebbe venire ulteriormente incontro alle richieste dello svedese o del suo entourage. L’ultimo ostacolo è (guarda caso) su soldi e durata del contratto.
I rossoneri hanno offerto tre milioni per i sei restanti mesi dell’attuale stagione e altri sei per la prossima, ma lo svedese chiede di più e soprattutto vuole garanzie sulla lunghezza del contratto: 18 mesi, tutti e subito, senza condizioni. In barba a chi gli chiedeva un gesto d’affetto e d’amore, verso quella squadra che grazie a lui ha vinto il suo ultimo scudetto (era il 2011) e quella tifoseria che mai l’ha dimenticato. Il nodo sta proprio qui: i rossoneri garantirebbero il contratto anche per la prossima stagione solo in seguito al raggiungimento del quarto posto in campionato e alla conseguente qualificazione alla Champions. Un obiettivo che permetterebbe di ripagare l’ingente investimento economico per il 38enne svedese. Voci di corridoio da via Aldo Rossi riferiscono di una società che inizia ad essere preoccupata e un Raiola pronto a rilanciare, con una richiesta definita "decisamente alta" per le casse rossonere; non per quelle di Elliott, certamente, ma l’obiettivo del fondo è rendere la società virtuosa e sostenibile. Tradotto: nessuna pazzia a bilancio, vista l’età e la non totale certezza che Ibrahimovic possa, oltretutto, avere una tenuta fisica eccellente per tutta la durata del contratto (e questo nonostante le rassicurazioni di Raiola in un’intervista manifesto per perorare la sua causa).
La settimana decisiva, si ripete ormai da diverso tempo, dovrebbe essere quella che comincia oggi: di certezza, finora, però non ce ne sono. Raiola e lo stesso Ibrahimovic potrebbero sbarcare a Milano tra domani e dopodomani: chissà che l’incontro con Boban e Maldini non possa essere quello risolutivo. Intanto però il Bologna resta alla finestra e spera: dovesse saltare il Milan... I due dirigenti rossoneri, però, consci del fatto che al Milan comunque un attaccante dovrà arrivare, stanno già sondando alternative: la più semplice si chiama Mertens, in scadenza di contratto a giugno prossimo, in rotta di collisione con il Napoli ma con caratteristiche completamente diverse da Ibra.