Napoli, 26 giugno 2022 - In attesa della fatidica deadline del 30 giugno il Napoli cerca di mettere ordine per quanto riguarda gli altri fronti roventi e dopo la schiarita sul futuro di Victor Osimhen arriva un sospiro di sollievo anche per Kalidou Koulibaly, oggi più vicino che mai alla permanenza e, di conseguenza, alla fascia di capitano.
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Un risparmio di 17 milioni
Il nodo da sciogliere era e tuttora è il rinnovo dell'attuale contratto, in scadenza nel 2023: sulla voglia reciproca di proseguire insieme i dubbi sono pochi, mentre sulla consistenza dell'offerta economica l'armonia tra le parti si incrina inesorabilmente. La quadratura del cerchio non è stata ancora trovata, ma lo spiraglio in corso lascia ben sperare. Tutto parte come sempre dal vero e unico deus ex machina del Napoli: Aurelio De Laurentiis e il suo input principale di risanare le finanze del club. Cessioni di lusso finora non ne sono state messe a referto, ma dall'imminente scadenza fisiologica dei contratti di diversi giocatori (su tutti Lorenzo Insigne, Faouzi Ghoulam e Kévin Malcuit) arriverà un risparmio di 17 milioni: un bel tesoretto da reinvestire su un nuovo acquisto o, perché no, sulla permanenza di chi già veste l'azzurro. Certo, da qui a pensare al rinnovo ce ne passa: specialmente perché di mezzo c'è anche un procuratore tosto e coriaceo come Fali Ramadani col quale non è notoriamente molto semplice trattare. Nemmeno De Laurentiis è da meno sotto questo aspetto, eppure tra i due si sta creando una sorta di tacito accordo atto a stabilire il futuro a breve termine di Koulibaly: le opzioni sul tavolo sono tre.
Le tre alternative
Rinnovo con stipendio ridotto ma non nella misura paventata fino a poco tempo fa, permanenza fino alla scadenza fisiologica del contratto o cessione a fronte di un'offerta irrinunciabile da quantificare in un range compreso tra 35 e 40 milioni. Con un asterisco bello grosso: il no secco all'acerrima rivale Juventus, che dal canto suo finora non si è spinta oltre qualche semplice sondaggio informale. Insomma, i tifosi azzurri possono cominciare a tirare un sospiro di sollievo: non solo non si consumerà un altro 'tradimento' in stile Gonzalo Higuain, ma probabilmente neanche la cessione dell'erede designato di capitan Insigne, che intanto si sta godendo il primo bagno di folla a Toronto. Poi certo, quando di mezzo ci sono personalità forti come De Laurentiis, Ramadani e lo stesso Koulibaly, uno che notoriamente non le manda a dire, la sorpresa è spesso dietro l'angolo: in un senso o nell'altro.
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