Napoli, 2 gennaio 2022 - Da bottega carissima a boutique a prezzo di saldo: l'evoluzione (o l'involuzione) della filosofia di mercato del Napoli di Aurelio De Laurentiis avvenuta negli ultimi anni lascia senza parole.
Il caso Higuain
C'era una volta un club che ben coniugava un'ottima fase di scouting, con l'individuazione sempre tempestiva dei migliori talenti in erba, un'inesorabile crescita sul campo dei giovani e la seguente cessione degli stessi nel momento più opportuno e alle cifre più consone al loro valore (se non addirittura in eccesso). Lo strumento preferito per mandare avanti questa macchina perfetta era la clausola rescissoria. I risultati ottenuti dal patron erano due: l'immissione continua di denaro nelle casse della società e lo scarso malcontento della tifoseria, consapevole che questa era forse l'unica modalità per mantenere il Napoli nel Gotha del calcio senza accusare troppo il colpo per la mancanza di strutture e, in generale, di un fatturato all'altezza di club (apparentemente) più facoltosi. Poi la burrascosa cessione di Gonzalo Higuain all'acerrima rivale Juventus proprio tramite la clausola rescissoria ha aperto un accesissimo dibattito: è giusto per una società ambiziosa come quella partenopea assistere quasi inerme alla (seppur molto remunerativa) razzia dei propri giocatori migliori? Via quindi le postille risolutive dei contratti (con qualche sporadica eccezione riservata solo al mercato estero) ma, di conseguenza, via anche una bella fonte di entrate. A ciò si è poi sommata la sparizione dal vocabolario del Napoli della parola 'rinnovo', con il conseguente addio di molti calciatori a parametro zero e la partenze di altri sul filo del rasoio prima della scadenza naturale del legame.
Gli addii a zero
Nel primo caso rientrano i vari José Callejon, Elseid Hysaj e Nikola Maksimovic: tutti giocatori per i quali a suo tempo furono rispedite al mittente offerte milionarie o sborsate cifre enormi per l'acquisizione (ogni riferimento al serbo non è puramente casuale). Nel secondo rientra Arkadiusz Milik, ceduto in fretta e furia al Marsiglia per scongiurare un addio a zero a giugno, ma si potrebbe parlare anche di quei tanti elementi venduti a prezzo di saldo dopo investimenti molto corposi (non ultimo Kostas Manolas). E poi? To be continued, verrebbe da dire se si pensa al folto elenco di giocatori in scadenza la prossima estate: l'occhio lo rubano Lorenzo Insigne e Dries Mertens, ma una menzione la meritano anche Faouzi Ghoulam, David Ospina e Kevin Malcuit.