Napoli, 7 giugno 2022 - Fumata collettiva nera in corso: tutte le trattative di rinnovo attualmente aperte a Napoli, forse con la sola eccezione di quella che riguarda Alex Meret, stanno subendo una brusca frenata che parte dal 'caso principe', quello che ruota intorno a Dries Mertens.
Napoli-Koulibaly: le ipotesi sul futuro
I dettagli
Un po' a sorpresa alla luce delle sensazioni positive emerse dopo l'incontro con Aurelio De Laurentiis, il fronte del belga si è complicato e la colpa pare sia delle richieste avanzate dal miglior marcatore della storia del club per prolungare la propria fortunata militanza in azzurro: un ingaggio da 4 milioni netti a stagione (7,5 lordi), 225mila euro di bonus legati a presenze, assist e gol più altri legati agli obiettivi di squadra (piazzamento in Champions League e scudetto) e infine ulteriori 800mila euro alla firma. Insomma, un bel salasso che finora non ha ricevuto alcuna smentita di rito: né dall'entourage del numero 14, né dal quartier generale di Castel Volturno, che all'attaccante aveva offerto un rinnovo annuale da 1,5 milioni. Una 'miseria' al cospetto delle richieste avanzate da colui che la città ha eletto da tempo a emblema, al punto da ribattezzarlo 'Ciro' (nomignolo poi traslato al neonato Mertens junior). Tanti segnali che lasciavano intendere un rapporto destinato ad andare oltre ogni difficoltà: anche quelle conclamate in casa Napoli circa un monte ingaggi da snellire per volere di De Laurentiis, che già mesi fa senza troppi problemi aveva rispedito al mittente le richieste (per la verità meno esose) di Lorenzo Insigne. Proprio il mancato rinnovo del capitano ha innescato un effetto domino che potrebbe vivere nelle prossime settimane il suo spannung, coinvolgendo gran parte dei giocatori vicini alla scadenza.
Gli altri casi
Si comincia con Kalidou Koulibaly, col quale la forbice è ancora ampia nonostante i 4 anni di contratto a 4 milioni più 1 di bonus messi sul piatto dal Napoli: entro fine mese dovrebbe arrivare la risposta definitiva che, in caso negativo, potrebbe fare da preludio o alla cessione (lo scenario preferito dal difensore) o addirittura alla permanenza in azzurro fino al termine naturale dell'accordo (giugno 2023). Ancora più in salita il rinnovo di David Ospina, abbagliato dai possibili 3 milioni di ingaggio millantati dal Real Madrid che rendono il biennale da 1,8 milioni offerto dal Napoli quasi un'inezia. Poco male per ADL, la cui politica di 'spending review' non si fermerà di fronte al alcun no: neanche da parte di tre pilastri della rosa.
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