L'espansionismo del Qatar nel mondo del calcio potrebbe sbarcare presto anche in Premier League: tra le più credibili offerte di acquisto del Manchester United ce n'è una proveniente dal piccolo emirato arabo. Una novità assoluta per il calcio inglese, che pure è stata la prima lega europea ad aprirsi alle proprietà straniere. Ma dopo le stagioni degli oligarchi russi (Chelsea e Arsenal) e quelle statunitensi (Liverpool e lo stesso United), adesso sembrano i petroldollari a comandare.
Il primo è stato il Manchester City, acquistato nell'estate 2008 dal principe degli Emirati Arabi Mansur bin Zayed Al Nahyan. Un paio di anni fa il Newcastle è stato rilevato dal Public Investment Fund dell'Arabia Saudita. E ora tocca ai Red Devils, entrati nell'orbita di interesse di un misterioso gruppo di investitori di Doha. Massimo riserbo, almeno per il momento, sui nomi dei milionari che hanno creato un consorzio ad hoc per entrare nella corsa per l'acquisto dello United, valutato dagli attuali proprietari, la famiglia statunitense Glazer, non meno di sei miliardi di euro.
Il consorzio qatariota dovrà però vincere la concorrenza di un nutrito e agguerrito gruppo di potenziali acquirenti rivali, a cominciare da Sir Jim Ratcliffe, uno degli uomini più ricchi del Regno Unito, tifoso del Manchester United fin da bambino. Secondo i media locali anche David Beckham, già proprietario di una franchigia statunitense, l'Inter Miami, sta cercando di organizzare un consorzio di investitori per presentare la propria offerta entro il 17 febbraio, scadenza ultima per sottoporre i dossier. Qualora, alla fine del processo di scrutinio, fosse quella del Qatar la proposta vincente, si potrebbe però subito creare un problema normativo: i nuovi proprietari dello United dovrebbero dimostrare di essere un'entità separata e indipendente dalla Qatar Investment Authority che attualmente possiede il Paris Saint Germain: solo così i due club potrebbero partecipare contemporaneamente alle competizioni europee.