Napoli, 18 gennaio 2022 - Hirving Lozano vede rosso: dal rosso rimediato in Coppa Italia contro la Fiorentina, quello che di fatto ha affossato definitivamente il Napoli, al rosso della furia cieca con cui ha steso a domicilio il Bologna con un gol per tempo, consentendo agli azzurri di sfruttare al meglio le frenate di Inter e soprattutto Milan.
Nuove prospettive di classifica
Proprio mentre lo Spezia bissava al Meazza la vittoria caratterizzata dall'alto tasso di buona sorte ottenuta a Fuorigrotta nella coda dell'anno appena archiviato, i partenopei battevano senza troppa fatica i rossoblù, di fatto mai in partita se non nella fase conclusiva del match, quella che fatto inalberare non poco Luciano Spalletti. Già, perché anche una gara dominata dall'inizio alla fine può complicarsi se si alza troppo presto il piede dall'acceleratore: è ciò che poteva accedere ieri al Dall'Ara se il forcing più di nervi e orgoglio che di testa dei padroni di casa avesse portato a qualcosa di concreto, con il palo colpito da Svanberg sugli sviluppi di una punizione come valido emblema. Per fortuna del Napoli questo scenario, complice la stanchezza fisica e mentale di un Bologna lontano dallo smalto dei giorni migliori, non si è palesato e dopo il triplice fischio è arrivata una vittoria netta e meritata che, oltre ovviamente ai 3 punti, reca con sé tanti altri aspetti positivi. Si comincia da quelli legati al collettivo e in particolare alla classifica, con il terzo posto blindato e il secondo, attualmente appannaggio del Milan, distante appena 2 lunghezze: per non parlare della prima piazza dell'Inter che, seppur con una partita in meno (da recuperare proprio contro il Bologna), oggi sembra più attaccabile.
L'erede di Insigne
Poi ci sono i singoli. E che singoli. Al momento del suo approdo a Napoli nel 2019 dietro pagamento di oltre 40 milioni, di Lozano si disse tutto e il contrario di tutto: compreso che il suo acquisto fosse in un certo senso legato a una possibile partenza di Lorenzo Insigne, che già all'epoca viveva alterni momenti sia in campo sia fuori. Ebbene, seppur con qualche anno di ritardo, questo scenario si sta palesando per un giocatore che può coprire con uguale profitto sia la corsia mancina sia la destra. Non solo: se poi il messicano imparasse ad affinare la propria abilità in fase realizzativa, allora il rischio (nel senso buono del termine) sarebbe quello di diventare qualcosa in più di un semplice erede già in casa del capitano, che a sua volta sta vivendo una stagione molto difficile in tal senso.
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