Roma, 26 aprile 2018. Non sono giorni felici per il tifo giallorosso. Due supporters giallorossi sono stati incriminati per il pestaggio, nei pressi dell’Anfield Road, ai danni si Sean Cox, un tifoso irlandese che ora versa in condizioni disperate. Detenuti nelle carceri inglesi i due sostenitori della Roma dovranno presentarsi di nuovo davanti al giudice il 24 maggio. La società giallorossa ha commentato il grave episodio con un tweet molto che non usa giri di parole: “Ora non è il momento per noi di parlare di calcio. Stiamo pregando per Sean Cox e la sua famiglia” – si legge sull’account ufficiale dei giallorossi – “La sua guarigione e la sicurezza di tutti i fan che frequentano le partite di calcio, è l’unica cosa che conta”.
MALAGÒ - I tifosi del Liverpool hanno sottoscritto una raccolta fondi per aiutare la famiglia Cox a sostenere le spese mediche e in poco meno di un giorno sono stati raccolti circa 30mila euro. Anche la squadra del Liverpool ha voluto dimostrare la sua vicinanza: i Reds avranno una maglia di Cox nello spogliatoio dell’Olimpico in occasione della gara di ritorno della semifinale di Champions. “Questo episodio, anzi questa serie di episodi che hanno contraddistinto i momenti antecedenti alla partita tra Liverpool e Roma, sono inaccettabili” – ha detto oggi il Presidente del CONI Giovanni Malagò nel corso di una conferenza stampa convocata proprio per parlare dei fatti di Liverpool – “Il mio sdegno è assoluto. Sono molto arrabbiato. Se la Roma avesse pareggiato o vinto, tutto sarebbe stato fortemente infangato, inquinato da queste notizie. Questo non è più possibile”. Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Roma Virginia Raggi che ha voluto far portare il suo sostegno alla famiglia del tifoso vittima delle violenze. “Ciò che è accaduto a Liverpool è inaccettabile e quanto di più distante dai valori dello sport” – ha detto la prima cittadina della Capitale – “Roma condanna con forza ogni forma di violenza. Prendiamo le distanze da questi vergognosi episodi. Siamo vicini a Sean Cox e alla sua famiglia”. MARIA SCOPECE