Milano, 11 ottobre 2020 - "Per Andrea Pirlo c’è una sola parola: talento. Lo ha sempre avuto e ce l’avrà anche da allenatore, visto che ha idee moderne, ma soprattutto ha una qualità ancora più importante per la Juventus, ossia la capacità di comunicare, soprattutto con i calciatori di grande livello, perché lui lo era". Se l'investitura nei confronti del tecnico bianconero arriva da parte di uno che in carriera ha vinto tutto con la Vecchia Signora e non solo, allora c'è da fidarsi. Anche perché Marcello Lippi, oltre che le dinamiche della società piemontese, conosce anche il soggetto in questione, con il quale ha conquistato il Mondiale del 2006 con l'Italia.
"Pirlo come Zidane"
Mondiale centrato ai danni di quel Zinedine Zidane al quale Pirlo viene paragonato dall'ex mister della Juventus e commissario tecnico azzurro non solo per la classe cristallina con la palla fra i piedi. "Se le cose non andranno bene, sicuramente non sarà perché Pirlo non ha fatto esperienza con i giovani - sottolinea Lippi dal palco del Festival dello sport organizzato dalla Gazzetta - È come Zidane, il giocatore più forte che ho allenato: anche lui ha la capacità di comunicare, di entrare nella testa dei giocatori, è questa la grande qualità degli allenatori. Non si vince perché si fa bene il pressing o i raddoppi di marcatura, ma se si convince i grandi calciatori ad aiutarsi".
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