Lunedì 25 Novembre 2024
MANUEL MINGUZZI
Calcio

L’Inter spreca, Ochoa è super: 1-1 a Salerno, Candreva pareggia al 90’

La squadra di Inzaghi crea tanto ma concretizza poco, apre Gosens nel primo tempo poi l’ex nerazzurro impatta con un tirocross

Salernitana-Inter

Salernitana-Inter

Salerno, 7 aprile 2023 - E’ una stagione maledetta per l’Inter e anche la trasferta di Salerno regala dolori. I nerazzurri non riescono a portare a casa i tre punti nonostante una partita dominata in lungo e in largo, ma il gol in avvio di Gosens è stato pareggiato, al 90’, da un incredibile tiro cross di Candreva. Nel mezzo, tante occasioni sprecate, una di Lukaku da due metri, e un Ochoa mostruoso a tenere in vita i suoi. Sempre più difficile, dunque, per la squadra di Inzaghi la corsa al quarto posto, con le rivali che possono ancora guadagnare punti. 

Gosens apre le marcature in avvio

Mini turnover per Simone Inzaghi in vista del quarto di finale di Champions League contro il Benfica. Dietro riposa Bastoni, gioca De Vrij in mezzo con Acerbi braccetto, in fascia a sinistra tocca a Robin Gosens al posto di Dimarco, in mezzo gioca Asllani con Brozovic in panchina e davanti spazio a Correa al fianco di Lukaku. Nella Salernitana 3-4-2-1 con l’ex Candreva e l’ex Juve Kastanos a supporto di Piatek. Ottimo approccio per gli ospiti che passano dopo pochi giri di lancette. E’ una azione ottimamente iniziata da Asllani a pescare Lukaku e poi l’inserimento di Gosens per il piattone sinistro che infila l’incolpevole Ochoa. La Salernitana non trova riferimenti e misure, così i nerazzurri vanno a nozze in un primo tempo comandato in lungo e in largo. Rubata Inter al 9’, Correa riparte assieme a Lukaku poi il belga scarica il diagonale destro che sibila a lato. La partita è esattamente l’opposto di quella immaginata da Sousa alla vigilia. Non è la Salernitana a infilarsi negli spazi concessi dall’Inter, bensì i nerazzurri che trovano praterie in mezzo ai distratti mediani granata, con un Gosens in grande spolvero anche dopo il gol con un assist non letto a centro area dagli attaccanti e un colpo di testa che finisce centrale tra le braccia di Ochoa. La squadra di Inzaghi trova con facilità la verticale sia in manovra sia in ripartenza e all’ennesimo innesco del mediano per Lukaku arrivano le mani di Ochoa a murare la porta. Sembra una Inter di nuovo pimpante dopo un brutto momento e c’è anche un Correa maggiormente energico: testa dell’argentino, miracolo di Ochoa. L’Inter non chiude i giochi, e può essere un problema in vista del secondo tempo, perché con una Salernitana così in difficoltà il secondo gol avrebbe probabilmente chiuso i conti. Il raddoppio non arriva nemmeno allo scadere del primo tempo, quando una fuga di Dumfries a destra pesca la zuccata di Lukaku da posizione ravvicinata: ancora ottimo riflesso di Ochoa che tiene i suoi in partita. Salernitana tenuta in piedi dal proprio portiere perché in avanti poche e confuse cose e dietro distrazioni generali che però l’Inter non ha del tutto punito. All’intervallo è zero a zero nonostante una evidente supremazia ospite. Sarà un fattore decisivo.

L'Inter non chude, impatta Candreva con un tiro cross incredibile

Sousa, ovviamente scontento del primo tempo, inizia la ripresa con un cambio importante nell’ordine tattico della partita con Dia al posto di Bronn. Attacco rinforzato. Ma è sempre sulle rubate che la Salernitana mostra il fianco con l'Inter che si fionda verso la porta: destro di Barella e altro miracolo di Ochoa che devia la palla sul palo. Non ci sono progressi nella fase offensiva della Salernitana e infatti l’occasione principale è un cross svirgolato di Candreva che quasi si infila all’angolino con Onana a concedere l’angolo. La scena si ripeterà più avanti...E’ sempre Inter, perché la giornata di Ochoa è tutt’altro che tranquilla e in ufficio. A cavallo del sessantesimo bordata di Mkhitaryan e poi zuccata di Dumfries: sempre il portiere a metterci le mani e a salvare il risultato. Incredibile al 65’. Da corner c’è la zuccata di Lukaku in tuffo che colpisce la traversa da un metro, poi la ribattuta finisce sulla testa di De Vrij ma Ochoa compie un altro clamoroso miracolo. Altro gol da non credere sbagliato da Big Rom. Sousa ancora con i cambi, dentro Ekong e Nicolussi Caviglia sperando di trovare un equilibrio perduto nei meandri dell’Arechi. Inzaghi risponde con Brozovic, Lautaro e Gagliardini. L’Inter non la chiude e allora rischia al 70’. Stavolta la traversa ferma Dia su centro di Candreva, con il destro al volo dell’attaccante che si stampa sul legno ad Onana battuto. L’Arechi si scalda, percepisce che c’è ancora la possibilità di recuperare la partita al cospetto di una Inter sprecona e di un Ochoa monumentale, e non è la prima volta in stagione, così si sprigionano i cori dei tifosi di casa per provare a sospingere e propiziare una reazione. Inzaghi si cautela ancora con forze fresche scegliendo Dimarco per Gosens L’Inter proprio non la vuole chiudere, su un corner granata Lukaku riesce a recuperare e a mettere in porta Lautaro ma il sinistro dell’argentino è una carezza per Ochoa. Piovono palloni dalle parti del portiere granata e anche all’83’ arriva un mezzo miracolo, con Lukaku ben servito da Brozovic che si gira su se stesso e scaglia il sinistro verso la porta. Ultima girandola di cambi per i dieci minuti finali, dentro Dzeko da una parte e Botheim dall’altra. Sousa tenta tutte le carte per raggiungere un pari disponibile solo per la scarsa propensione dell’Inter a chiudere le partite. E infatti cosa succede? Che in fotocopia al cross precedente, Candreva trova la parabola giusta infilando la palla sotto la traversa da posizione impossibile e defilata per l’esplosione dell’Arechi: 1-1 al 90’. Doccia fredda per la squadra nerazzurra, ammutolita e incredula, talmente tanto che non riesce nemmeno un assalto finale per riprovare a vincerla. L’Inter sale solo a 51 punti e ora anche la Roma e l’Atalanta possono riprendere ulteriore vigore nella lotta Champions. Per Inzaghi è sempre più notta fonda e ora si gioca tutto nel doppio scontro di Champions con il Benfica. Ma in campionato è sempre più dura e il quarto posto rischia di scivolare via in maniera quasi disastrosa.