Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE SPORT

Liga, Tebas annuncia la ripartenza: "In campo l'11 giugno"

Le parole del presidente della Liga Tebas ufficializzano la data del ritorno del calcio spagnolo. SI ripartirà col derby di Siviglia

Javier Tebas dà la data del ritorno della Liga

Roma, 29 maggio 2021 - Il calcio che torna in tutta Europa: tutti i campionati che non avevano alzato bandiera bianca con largo anticipo gradualmente hanno comunicato la propria ripartenza. Come l'Italia ieri, così oggi la Spagna: negli scorsi giorni il governo attraverso il primo ministro Sanchez aveva ufficializzato la possibilità di far tornare le competizioni calcistiche professionistiche dalla settimana dell'8 giugno, e oggi il presidente della Liga Tebas ha dichiarato che il campionato ripartirà l'11.

"Cominceremo se Dio vuole l'11 giugno. Speriamo che Madrid e Barcellona passino alla fase 2 (in Spagna si è partiti dalla Fase 0, ndr). Ci sono più di 130 persone che stanno lavorando per fare in modo che sia tutto a posto con viaggi, organizzazione e tutto. Siamo preparati e la cosa importante sarà il giorno di chiusura del campionato. La prossima comincerà il 12 settembre".

Idee chiare dunque anche sulla struttura dei calendari e sull'impostazione del rapporto tra stagione attuale e quella seguente. Il calcio spagnolo è pronto a ripartire tra due weekend e con ogni probabilità lo farà dividendo la giornata in più fasce orarie, anche con la possibilità di cominciare alcuni incontri alle ore 23. L'orario delle 22 è già canonizzato nel calendario estivo ed è visto più volte nelle primissime giornate di campionato, ma per via della situazione climatica di alcune zone molto calde è possibile che si inizi ancor più tardi.

La stagione quindi riprenderà il 12 settembre, data ottima per non ritardare troppo il nuovo anno che avrà la fretta di concludersi presto per lasciare spazio a un Europeo già rinviato di un anno, così come la Copa America. Tebas inoltre ha concluso anche con un discorso morale sul valore della ripresa del campionato. C'è molta demagogia, ho sentito troppe cose negative, addirittura che non abbiamo un cuore e cose del genere. L'industria è molto importante, generiamo l'1,37% del PIL, oltre 185.000 posti di lavoro diretti".