Roma, 18 gennaio 2020 - Non ha messo la firma sul tabellino finale, l’ha messa eccome invece sulla gara, con due assist e un’azione che ha propiziato il terzo gol. Manuel Lazzari è stato fra i protagonisti assoluti del derby della Capitale vinto dalla Lazio per 3-0. Una partita che l’esterno porterà sempre nel cuore: “Miglior Lazzari visto con la Lazio? Sicuramente, non solo io ma tutta la squadra ha disputato un derby magnifico. Vittoria netta, abbiamo giocato con grande intensità dal primo all’ultimo minuto. Siamo davvero contenti. Sapevamo che era una partita cruciale non solo perché era il derby ma perché poteva farci risalire in classifica. Ci siamo detti che se avessimo giocato da Lazio potevamo fare male a chiunque e questo derby lo ha dimostrato. Non molliamo niente”, le sue parole soddisfatte ai canali ufficiali della società.
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Una stagione questa non iniziata nel miglior modo, ma adesso in risalita dopo le tre vittorie consecutive ottenute: "Un periodo di appannamento ci sta, soprattutto quando giochi ogni tre giorni e in Champions che è una competizione totalmente differente. È normale che la condizione non era ottimale. Sia io che Adam abbiamo tenuto duro e siamo felici di aver dato una mano alla squadra”. Grazie alle prestazioni con la Lazio, Lazzari è anche riuscito a riconquistare la maglia azzurra, nonostante un modulo che lo penalizza: “Il nodo principale riguarda il modulo, l’Italia gioca con un modulo diverso rispetto alla Lazio. La Nazionale è un sogno e per fare parte di quel gruppo devo fare grandi partite, spero di continuare così e se arriverà la chiamata sarò felice. Rispetto all’anno scorso son cresciuto molto anche a livello mentale. L’anno scorso ero molto teso quando entravo in campo nel girone di andata, squadra nuova e stadio incredibile, le attese erano tante. Quest’anno mi sono alleggerito, quando entro in campo mi diverto e se devo tentare la giocata la provo. Poi l’aspetto fisico conta tanto”. Chiosa finale sui nuovi acquisti: "Io in primis nei primi due o tre mesi l’anno scorso pensavo di non essere all’altezza, non è facile a livello mentale e poi devi ambientarti. Tutti i ragazzi nuovi hanno grandi qualità, è solo questione di tempo, non siamo delle macchine. Sono fiducioso, verranno fuori le loro qualità”.