Roma, 11 agosto 2022 - La trattativa con lo Spezia è durata a lungo, ma adesso Ivan Provedel può cominciare la sua avventura alla Lazio. Il nuovo portiere biancoceleste oggi si è presentato alla stampa e ai suoi nuovi tifosi in conferenza stampa. Per portarlo nella capitale ci sono stati molti problemi, come rivelato da Igli Tare: "E’ stata la trattativa più lunga nell'era Lotito, ma finalmente è andata a buon fine. Ci sono state tante problematiche che hanno rallentato il suo arrivo. Il nostro allenatore l'ha voluto fortemente come garanzia tra i pali. Può dare il suo apporto a questa squadra, la sua esperienza nel calcio italiano avrà un ruolo importante".
La grande chance
Per Provedel l'arrivo alla Lazio rappresenta un nuovo grande capitolo della sua carriera, un'occasione unica da poter sfruttare per dimostrare di essere pronto al grande salto: "Non c'è un'età giusta o sbagliata per arrivare, io ho compiuto il mio percorso fatto di tanta gavetta, ho avuto anche un intoppo con un infortunio (frattura delle tibia, ndr) che mi ha fatto faticare per molto tempo. Per me è una grandissima occasione, penso solo di fare al massimo per migliorare. Spero di dare un contributo alla squadra per gli obiettivi da raggiungere". Il ruolo di portiere è stato sempre nel suo destino, anche se da bambino giocava in attacco: "Ho sempre voluto fare il portiere anche se ho giocato in attacco da bambino. Il mio sogno era questo. Mi sono allenato nell’ultimo mese e l'ho fatto ogni giorno al massimo. Speravo fin dal primo giorno di arrivare alla Lazio, sono un professionista. Sono arrivato il più pronto possibile".
L'aneddoto e la concorrenza
Fra i tanti temi toccati c'è anche un aneddoto molto curioso svelato da Provedel: "Mia mamma e mia nonna sono di Mosca, abitavano vicino a Yashin, il super portiere russo e certi racconti fanno fantasticare. Ho visto gli Europei del 2000 e mi sono innamorato vedendo Toldo contro l'Olanda". Come i suoi idoli calcistici, anche lui è pronto a dare tutto in campo senza pensare alla possibile concorrenza di Maximiano tra i pali: "Non ci penso, altrimenti la testa diventa piena. Penso a Sarri che chiede molto. Penso solo ad imparare cosa chiede il tecnico, integrarmi con i compagni e la squadra. Poi l’allenatore deciderà chi schierare, non ho altri pensieri. Sono sincero, non vedo tanto certi numeri. So che questo è un mondo che viaggia velocissimo. In un momento fai bene, altre volte no. Cerco di fare del mio meglio e mi fa piacere che il mio nome venga accostato all’apprezzamento del tecnico".
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