Roma, 29 gennaio 2022 - Passano gli anni ma in casa Lazio la certezza rimane sempre lui: Sergej Milinkovic-Savic, il centrocampista più decisivo del campionato.
Sul podio di Sarri
Nessuno più del serbo ha infatti contribuito maggiormente alla fase offensiva della propria squadra: eloquente in tal senso è il bottino di 7 reti e 8 assist che, c'è da giurarci, è destinato a essere arrotondato. Guai però a ignorare il cosiddetto lavoro sporco fatto dal numero 21, uno specialista nell'unire il gioco e, quando serve, nel dare una mano a una difesa che quest'anno sta sbandando parecchio. Insomma, gioie e dolori per i biancocelesti e per una volta occorre concentrarsi sulle prime, che spesso conducono proprio a Milinkovic-Savic, forse il giocatore ad avere beneficiato maggiormente dell'arrivo a Formello di Maurizio Sarri. La stima e la soddisfazione sono reciproche, con il tecnico toscano che ha inserito il serbo sul podio dei migliori centrocampisti allenati in carriera: il tutto, con ampi margini di crescita ancora da scoprire. Difficile dire se degli ulteriori futuri progressi di Milinkovic-Savic potranno ancora godere i tifosi della Lazio: tra i tanti pregi del ragazzo non c'è la dialettica nel saper chiudere qualsiasi spiffero sul proprio futuro. E, con un contratto in scadenza nel 2024 e ad oggi difficile da rinnovare, forse non c'è neanche la voglia: un dato di fatto che la Lazio non può ignorare né col centrocampista né con il suo entourage.
Rinnovo difficile
A capitanarlo c'è sempre Mateja Kezman, in questi giorni a Roma per risolvere il caso di Dimitrije Kamenovic, 'ostaggio' a Formello fin dall'estate di un contratto fantasma. La buona notizia è che la questione sembra finalmente vicina a un epilogo positivo, con il classe 2000 che nelle prossime ore dovrebbe essere ufficializzato anche alla luce delle difficoltà per arrivare a Nicolò Casale, per il quale il Verona ha alzato un muro. La cattiva è che sull'agenda del procuratore serbo al momento non c'è alcun colloquio legato al futuro di Milinkovic-Savic. L'appuntamento potrebbe essere rinviato all'estate oppure no: in entrambe le ipotesi il coltello dalla parte del manico non ce l'ha la Lazio che, in caso di veto sul rinnovo, dovrebbe pensare di aprire seriamente alla cessione del classe '95 per evitare di far slittare la questione all'anno dopo, con conseguente diminuzione del proprio potere sul mercato. Prima però c'è da concludere una stagione finora parca di soddisfazioni: tra esse c'è però la crescita esponenziale del Sergente.
Lazio, non si sblocca il mercato nonostante i problemi da risolvere