Roma, 7 gennaio 2022 - Dalla possibile vittoria di fila numero 3 ai 3 gol incassati dall'Empoli: nel mezzo c'è tutto il campionario di pregi e difetti della Lazio di Maurizio Sarri.
Sergej gioie e dolori
In entrambi i cataloghi ci finisce di diritto Ciro Immobile: una rete realizzata e un rigore fallito, tra l'altro nel momento decisivo del match, bastano come spiegazioni. Difficile invece trovare un difetto a Sergej Milinkovic-Savic, autore di una doppietta e un assist. Anzi, uno ce n'è: ancora una volta il serbo non ha lasciato cadere nel vuoto l'ipotesi di una sua partenza verso lidi ritenuti più prestigiosi. In effetti, con un contratto in scadenza nel 2024, lo scenario non appare neanche così remoto. Se le sirene esterne esistono e non vengono neanche scacciate dal diretto interessato, la buona notizia è che il rendimento sul campo non ne risente: esiste una Lazio con Milinkovic-Savic e una senza. Entrambe però si trascinano dietro gli stessi problemi, quelli che di fatto stanno plasmando una classifica quasi anonima in cui, anche in una giornata di campionato priva di diverse partite per i noti fatti legati al diffondersi della pandemia, l'ambizione massima dei biancocelesti è stata respingere il quasi aggancio dell'Empoli, che in caso di vittoria si sarebbe di fatto portato a -1. Merito dell'ottima stagione disputata finora dai toscani, certo, ma anche demerito della Lazio, che si può consolare con la presenza nella terra di mezzo anche dell'acerrima rivale Roma: i 32 punti in graduatoria delle due capitoline non corrispondono certo alle ambizioni estive di un'intera città che aveva accolto due allenatori a loro modo ritenuti un valore aggiunto per le rispettive squadre. Sarà andata proprio così?
Caos portieri
Restando in ambito biancoceleste, di certo finora del 'Sarrismo' si sono intravisti più i pregi che i difetti, specialmente per quanto riguarda la ricerca spasmodica alla costruzione dal basso nonostante i piedi non proprio delicati di Thomas Strakosha, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. L'albanese non è Pepe Reina nel male (appunto) ma anche nel bene, visto che al momento tra i pali fornisce più garanzie dello spagnolo. Il portiere ideale per la Lazio attualmente sarebbe un mix dei due: un'ipotesi impossibile che finisce per alimentare uno dei tanti cortocircuiti di una squadra che fatica a diventare grande. Se poi all'orizzonte il prossimo scoglio da superare si chiama Inter, allora il futuro non può che riservare a Sarri più grattacapi che pensieri positivi.
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