Roma, 11 gennaio 2022 - Incassare 25 milioni ma avere comunque il mercato bloccato: è il destino che verosimilmente toccherà alla Lazio, che domenica, in occasione dell'incontro con l'Inter, ha curiosamente raccolto due risultati opposti.
Il caso Correa
Uno negativo sul campo testimoniato dal 2-1 firmato dalle reti di Bastoni e Skriniar (inframezzate dal guizzo del solito Immobile) e uno positivo fuori, con il riscatto di Joaquin Correa diventato obbligatorio dopo la conquista da parte dei nerazzurri del primo punto nel 2022: ironia del destino, ne sono invece arrivati 3 e proprio contro i biancocelesti. Una bella immissione di denaro fresco nelle casse di un club ad oggi bloccato dall'indice di liquidità: sorte che resterà tale dato che il saldo non avverrà prima dell'1 febbraio. Una bella beffa per la Lazio, attualmente inchiodata da quel parametro introdotto dalla FIGC nel 2015 per misurare la solvibilità a breve termine di una società calcistica: il calcolo avviene facendo un rapporto tra le attività correnti e le passività correnti, con il valore minimo che a partire da quest'anno è stato abbassato da 0.8 a 0.6. Le soluzioni al problema non mancano: dall'aumento di capitale (soluzione adottata per esempio dal Bologna, alle prese con lo stesso blocco) alla monetizzazione sulla cessione dei cartellini dei giocatori, passando anche per la riduzione del monte ingaggi. Gli indiziati in tal senso in casa Lazio sono diversi: Manuel Lazzari e Vedat Muriqi, forse i due giocatori meno adatti alle idee tattiche di Maurizio Sarri, in un colpo potrebbero risolvere parecchie grane.
Gli esuberi
In particolare l'esterno può contare su una lunga lista di estimatori, con il Torino attualmente in pole position: i contatti tra i due club sono entrati nel vivo per trovare una soluzione sulla formula che accontenti tutti. Non solo le cessioni dei big: si parlava di riduzione degli stipendi e buone notizie in tal senso potrebbero arrivare dai cosiddetti esuberi della rosa che pesano ben 10 milioni sul monte ingaggi totale. La prima è stata la partenza in prestito di Gonzalo Escalante e degli 1,3 milioni che guadagnava a Roma, mentre la seconda è attesa da Jordan Lukaku, in scadenza a giugno insieme al suo milione di stipendio: l'addio del belga potrebbe consumarsi subito qualora le varie pretendenti (su tutte il Vicenza) affondassero presto il colpo. Insomma, la notte in casa Lazio è nera ma forse non nerissima: per la gioia di Sarri, il nemico numero uno del tanto temuto indice di liquidità.
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