Roma 8 aprile 2023 - È stata una sfida accesa, durissima e dall'altissimo livello tecnico e di emotività in campo. Alla fine a spuntarla nel posticipo dell'Olimpico è stata la Lazio, che supera per 2-1 la Juventus, grazie ai gol di Milinkovic-Savic e Zaccagni, intervallati dal pareggio momentaneo di Rabiot. Un successo che permette alla Lazio di allungare sul quinto posto occupato dall'Inter, ora dietro di ben 7 lunghezze. Per la Juventus invece fallita un'occasione importantissima per arrivare ad un solo punto dall'Atalanta, oggi sconfitta dal Bologna, e a tre dall'Inter.
Lazio (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Luis Alberto, Cataldi (70' Vecino), Milinkovic-Savic; Zaccagni (84' Basic), Immobile (66' Pedro), Anderson. All. Maurizio Sarri.
Juventus (3-5-1-1): Szczesny; Gatti, Bremer, Alex Sandro; Cuadrado (71' Danilo), Fagioli, Locatelli (63' Paredes), Rabiot, Kostic (63' Chiesa); Di Maria; Vlahovic (63' Milik). All. Massimiliano Allegri.
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Marcatori: 38' Milinkovic-Savic, 42' Rabiot, 53' Zaccagni.
Note - Ammoniti: Bonucci, Alex Sandro, Locatelli, Cuadrado, Provedel, Milinkovic-Savic, Miretti.
Primo Tempo
In avvio di incontro nessuna sorpresa di formazione per i due allenatori. Torna titolare Ciro Immobile, che guida l'attacco biancoceleste, spalleggiato da Zaccagni e Felipe Anderson. Dall'altra parte, formazione dalla forte impronta difensiva per Allegri, con un centrocampo denso per stroncare la manovra laziale, mentre Di Maria agirà alle spalle di Vlahovic, unica punta. Parte forte la Lazio, che nei primi minuti occupa stabilmente la metà campo della Juventus, mentre la formazione di Allegri difende con tutti e undici gli effettivi nella propria metà campo, in cerca di spiragli per una ripartenza. Il primo tiro in porta del match è della Lazio, con Luis Alberto che prende la mira e calcia verso la porta, ma Szczesny blocca in presa centrale. Due minuti più tardi doppia occasione per Milinkovic-Savic: prima di testa su calcio d'angolo, conclusione alta, poi in percussione centrale, con la serpentina che si arresta in area, prima che il serbo possa concludere.
Nella fase centrale del primo tempo si abbassa leggermente il ritmo, spezzato anche da contatti duri, che provocano un paio di guai fisici che spaventano i tecnici. Prima Vlahovic al 17' rimane a terra, avvisando un problema al piede, poi al 23' Felipe Anderson viene toccato duro da un avversario e rimane a terra per qualche istante. Nessun problema grave per i due che possono continuare il proprio incontro.
La formazione di Sarri però occupa stabilmente la metà campo juventina, insistendo sulla sua manovra offensiva. Al 29' cross dal centro di Felipe Anderson che trova Immobile, che marcato da posizione defilata, trova la coordinazione calcia benissimo verso la porta di Szczesny che si distende e para sulla sua destra. Un intervento super su una giocata eccezionale del capitano biancoceleste.
Ma la pressione dei ragazzi di Sarri è sempre più insistente e al 38' sfonda la retroguardia bianconera. Cross dal vertice destro dell'area di rigore di Zaccagni, Alex Sandro va a vuoto sull'intervento aereo e lascia Milinkovic-Savic libero di addomesticare il pallone in area. Il serbo si sistema la sfera e da pochi passi, supera Szczesny per il vantaggio della Lazio: 1-0 al 38'. Proteste furibonde da parte della Juventus che chiedeva un fallo del serbo sul brasiliano. Il giocatore laziale appoggia un braccio sulla schiena del brasiliano, ma il contatto appare di entità molto lieve, con Alex Sandro che accentua di molto il contatto. Le proteste però costano caro alla Juventus, con un collaboratore a bordo campo espulso e ammonito Bonucci in panchina.
Tre minuti più tardi la reazione rabbiosa dei bianconeri vale il pareggio. Azione prolungata della Juventus che prova a sfondare sulla destra, tiro-cross cercato da Cuadrado, deviato in corner dalla difesa laziale, che però capitola sul successivo tiro dalla bandierina. Cross di Kostic a rientrare che trova lo stacco perentorio di Bremer: miracolo di Provedel sulla prima conclusione; ribattuta di Rabiot: altro miracolo del portiere biancoceleste, che però non può nulla sul secondo tap-in del centrocampista francese. Pareggio Juventus al 42', cade l'imbattibilità dei biancocelesti e all'Olimpico il risultato passa sul 1-1.
Due emozioni in rapida sequenza che anticipano il duplice fischio di Di Bello, che dopo tre minuti di recupero, manda le squadre negli spogliatoi per la fine del primo tempo. Succede tutto in cinque minuti: a Milinkovic-Savic, risponde Rabiot. Ma la Lazio ai punti avrebbe meritato qualcosa in più, con un possesso di palla nettamente in mano ai padroni di casa, che hanno occupato stabilmente e per ampi tratti la metà campo ospite.
Secondo Tempo
Nessun cambio per i due tecnici nella pausa, che mantengono gli assetti che hanno iniziato la partita. Nei primi minuti prova a guadagnare metri la formazione ospite, con un paio di ottime discese spaventa la retroguardia biancoceleste ma non riesce a creare delle vere occasioni da gol.
La Juventus però si sbilancia e contro questa Lazio è un errore, perché al 53' il contropiede perfetto dei padroni di casa costa caro ai bianconeri. Felipe Anderson scende sulla fascia di destra, cross rasoterra che trova perfettamente a centro area Luis Alberto. Lo spagnolo mette a segno un tocca di tacco delizioso all'indirizzo di Zaccagni che si trova tutto solo a pochi passi da Szczesny. L'esterno italiano apre il piatto destro di prima intenzione e il pallone rasoterra supera il portiere polacco sulla sua sinistra per regalare il nuovo vantaggio biancoceleste: 2-1 all'Olimpico.
Minuto 56' e la Lazio trova di nuovo la via del gol, questa volta però annullato per fuorigioco. Discesa di Milinkovic-Savic dalla destra che mette un pallone in diagonale con il contagiri ancora verso Zaccagni, che da due passi insacca. L'esterno laziale però è partito con qualche istante d'anticipo, superando la linea dell'ultimo difensore e finendo in offside. Molto bene la terna arbitrale che ravvisa subito la posizione irregolare del giocatore capitolino.
I bianconeri dimostrano di essere una grande squadra, quando dopo aver rischiato di subire un uno-due letale, arrivano vicinissimi al secondo pareggio. Azione insistita che culmina con il cross dalla sinistra per Vlahovic, stacco impressionante del bomber serbo, che però non riesce a trovare la porta. È la sua ultima azione del match, subito dopo infatti Allegri opera un triplo cambio: oltre a Vlahovic, escono Locatelli e Kostic al loro posto entrano Milik, Paredes e Chiesa. Primo cambio anche per la Lazio, con Pedro che prende il posto di Ciro Immobile, evidentemente non ancora al meglio della condizione dopo l'infortunio.
Minuto 68' e Cuadrado rischia di fare un vero e proprio disastro. Sul disimpegno Zaccagni lo anticipa e il colombiano della Juventus atterra l'avversario pochi centimetri fuori dall'area di rigore. L'intervento è al limite e potrebbe costargli il secondo giallo della partita, ma Di Bello lo grazia, non estraendo il cartellino. Lo spavento convince Allegri a sostituire l'esperto esterno: al suo posto entra Danilo. Cambio anche per la Lazio in contemporanea, con Vecino che prende il posto di Cataldi.
La Juve si riversa in avanti e arriva più volte ai limiti dell'area di rigore laziale, ma manca sempre il guizzo per trovare il pareggio. Ci provano in rapida successione Rabiot e Fagioli due volte, ma in tutte e tre le occasioni, tra respinte e e conclusioni imprecise, i bianconeri non riescono mai ad impegnare Provedel. La Lazio però soffre e al minuto 85' Sarri decide di rinforzare la propria corsia di sinistra, sacrificando uno stremato Zaccagni, per Basic. Dopo il giallo a Milinkovic-Savic, che ferma il contropiede di Chiesa, anche Allegri spende il suo ultimo cambio: dentro Miretti al posto di Fagioli.
L'assalto finale della Juventus è rabbioso, ma poco organizzato. C'è lo stimolo nervoso, ma manca l'accortezza tattica per superare la retroguardia biancoceleste. Così dopo oltre 6' di recupero Di Bello fischia la fine e sancisce la vittoria della Lazio per 2-1, grazie ai gol di Milinkovic-Savic e Zaccagni. A nulla serve il pareggio momentaneo di Rabiot sul finire del primo tempo.