Roma, 6 gennaio 2022 - Nella giornata segnata dal prepotente ritorno dello spauracchio Covid nel calcio italiano c'è l'isola felice chiamata Olimpico, dove si sfidano due squadre, Lazio ed Empoli, al momento graziate dal virus. A vincere non sono di certo le difese, come si intuisce dal 3-3 finale che riserva certamente più rimpianti ai toscani, prima avanti di 2 grazie alle reti di Bajrami (su rigore) e Zurkowski e poi rimontati dai guizzi di Immobile e Milinkovic-Savic: entrambi saranno di nuovo protagonisti, in modalità opposta, nella coda del match. Prima c'è da registrare la rete con cui Di Francesco riporta avanti la banda Andreazzoli, che poi prima vacilla quando sul dischetto si presenta Immobile (bravo Vicario a ipnotizzare il numero 17) e poi cade al 93', quando Milinkovic-Savic mette il punto su una partita in cui non sono mancati né gli infortuni (fuori Acerbi per l'ennesimo guaio muscolare) né le polemiche arbitrali (con il gol annullato a Patric finito al centro della furia dell'Olimpico).
Primo tempo
Pronti, via e l'Empoli guadagna un rigore: è il 4' e Strakosha, dopo un malinteso con Hysaj, travolge Di Francesco. Sul dischetto al 6' si presenta Bajrami, che spiazza il connazionale. Gli ospiti addirittura raddoppiano già all'8', quando Zurkowski si ritrova sui piedi una respinta corta di Luiz Felipe su un precedente tentativo proprio di Bajrami e da posizione favorevolissima firma uno 0-2 che comunque dura poco. La riscossa la suona Immobile, che al 14' in avvitamento di testa spedisce nell'angolino un cross di Milinkovic-Savic. La Lazio insiste e al 19' sfiora il pareggio con Felipe Anderson, che con il destro prova a capitalizzare al meglio una bella ripartenza dei suoi: la difesa ospite si salva come può. Al 25' torna protagonista Immobile, che riceve da Luis Alberto e tira: Vicario protegge alla perfezione il primo palo. I biancocelesti insistono e al 29' c'è bisogno della traversa per dire di no al possibile gol del pareggio: i protagonisti sono Luis Alberto, nelle vesti di rifinitore con un bel tacco e Felipe Anderson, la cui sventola è respinta dal montante. La Lazio insiste con Milinkovic-Savic e Pedro ma nessuno dei due riesce a raddrizzare le sorti del primo tempo della banda Sarri. Anzi, paradossalmente a ridosso del duplice fischio è l'Empoli a sfiorare il tris con Di Francesco, che con un destro a giro non va lontano dal bersaglio grosso.
Secondo tempo
La Lazio va subito a un passo dal pareggio con Immobile e Pedro, che nel giro di pochi secondi graziano Vicario rispettivamente con un tiro fuori e uno alto. Al 50' il numero 17 in velocità fa tutto bene tranne quando entra in area e temporeggia troppo, consentendo alla difesa toscana di recuperare. Al 56' Vicario è attento sulla sventola di Luis Alberto: lo spagnolo ci riprova poco dopo ma stavolta non trova neanche la porta. Il pareggio della Lazio è comunque nell'aria e si materializza al 66', quando Milinkovic-Savic di prima trasforma in oro il suggerimento di Felipe Anderson. Il serbo è on fire e poco dopo sfiora addirittura la rimonta completa, ma a segnare ancora, un po' a sorpresa, è l'Empoli, che al 75' torna in vantaggio con Di Francesco, bravo a capitalizzare il lavoro di Marchizza con un tap-in facile facile. La gioia ospite dura di nuovo poco: al 79' Patric firma il 3-3 dopo un'incertezza di Vicario su corner di Luis Alberto. Anche la festa dell'Olimpico è breve, perché l'arbitro Giua, dopo on field review, annulla tutto a causa di un tocco di mano del giocatore che nel primo tempo era subentrato all'infortunato Acerbi. Il direttore di gara sardo torna protagonista all'86', quando indica il dischetto dopo un contatto tra Luperto e Immobile: è proprio il numero 17, complici gli ottimi riflessi di Vicario, a fallire il possibile nuovo pareggio della Lazio, che nel lunghissimo recupero (concessi ben 7') cerca l'ennesima reazione. Il primo guizzo arriva da Lucas Leiva, ma Luperto si oppone stavolta senza fallo e il secondo, quello buono, è firmato da Milinkovic-Savic, che vince il duello con Viti e di testa spedisce in rete il cross di Zaccagni scrivendo il 3-3 finale di una partita a dir poco pirotecnica.
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