Roma, 6 novembre 2020 - Soltanto 48 ore a disposizione per la Lazio per preparare la sfida contro la Juventus, ultimo ostacolo prima della sosta del campionato. Stamattina alle ore 9 la squadra ha effettuato un nuovo giro di tamponi, domani per la rifinitura si capirà chi sarà a disposizione e chi no del tecnico Simone Inzaghi. Sul campo oggi infatti, non si sono visti Strakosha, Vavro, Lazzari, Leiva, Escalante, Luis Alberto, Djavan Anderson e Immobile. In particolare si attendono ulteriori notizie da Luis Alberto, che ieri sui social ha postato la foto dell’esito negativo del suo tampone, e da Immobile, a disposizione contro il Torino. Conferme sul recupero di Radu, che oggi ha partecipato all’intera seduta in gruppo. È un recupero importantissimo per Simone Inzaghi.
Reina: "Voglio rimanere a lungo"
"Ho firmato per due anni con la Lazio, con l'opzione di un terzo. Se entriamo in Europa la prossima stagione scatterà automaticamente. Proveremo a raggiungere quel terzo e poi chissà, un quarto. Fino a quando il corpo resiste! Il vantaggio è che mi piace molto quello che faccio. Quando non avrò più il sorriso nel fare quello che ho fatto finora, sarà il momento di smettere. Ma fino a quel momento…". Sono queste le parole di Pepe Reina in una lunga intervista rilasciata ai media spagnoli.
È arrivato a Roma per fare da chioccia a Strakosha, lo sta sostituendo in questo periodo difficile con autorità. L’esperienza non gli manca, la leadership nello spogliatoio l’ha già conquistata. A parlare per lui è la carriera: “Sono stato fortunato che quando Van Gaal è arrivato al Barcellona, Hoek è stato chiamato come allenatore dei portieri, proveniente dalla scuola olandese. Ero giovane, avevo 14 o 15 anni. Abbiamo dovuto imparare a giocare con i piedi. Questo è stato il mio grande vantaggio: lavorare nello specifico sin da quando ero bambino, cosa che gli altri portieri hanno fatto molto dopo. Ora tutto è stato modernizzato”.
Chiosa finale sulla Nazionale: “Il mondiale vinto contro l'Olanda è stato il momento più felice del calcio spagnolo. I 23 di noi che sono stati scelti saranno sempre ricordati, ma non voglio dimenticare tutte le generazioni precedenti che hanno fatto la loro parte per rendere tutto possibile. Il 5-1 contro il Brasile? È stata una partita strana. Se Silva avesse segnato il 2-0 nell'occasione che abbiamo avuto, tutto sarebbe stato diverso. Se avessimo segnato quel gol, forse staremmo parlando di un altro Mondiale”.
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