Roma, 30 gennaio 2022 - La svolta al mercato arriva nella notte da Bergamo: l'Atalanta sferra l'assalto decisivo per Valentin Mihaila e così facendo avvicina sensibilmente Aleksey Miranchuk alla Lazio.
Nodo formula
I nerazzurri sono a un passo dal romeno, che sbarcherà alla corte di Gian Piero Gasperini con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a 9 milioni: l'effetto domino spinge verso Formello il russo, che andrebbe a rimpiazzare Vedat Muriqi, a sua volta diretto verso Maiorca. Tutto fatto quindi? In realtà no, perché la prima offerta recapitata dalla Lazio non ha convinto l'Atalanta, che fino a ieri dettava legge sulla formula: o prestito con obbligo di riscatto fissato a 15 milioni o nulla. Una richiesta piuttosto esosa per i biancocelesti, in fondo a caccia di una 'semplice' alternativa a Ciro Immobile. La missione di Igli Tare da qui al gong della sessione sarà cercare di mitigare le richieste dei bergamaschi per portarle magari verso un prestito con diritto di riscatto fissato intorno ai 10 milioni: missione non impossibile, visto che nelle ultime ore le parti si stanno venendo incontro, con l'acquisto di Mihaila indicativo in tal senso. Per la Lazio si chiuderebbe così almeno uno dei tanti tormentoni di quest'ultimo mese: l'altro, quello che riguarda il difensore centrale tanto richiesto da Sarri, è invece decisamente più in alto mare. Almeno fino a che Tare non decida di sferrare l'ultimo assalto a Nicolò Casale, oggi bloccato (a sorpresa) dal Verona.
Schiarita Acerbi-Lazio?
Per uno stopper che non arriva dal mercato, ce n'è uno già presente nella rosa che, tra infortuni e problemi ambientali, sta vivendo una stagione più complicata del previsto: si tratta di Francesco Acerbi, fermo dal 6 gennaio a causa dell'ennesimo guaio muscolare della sua tribolatissima annata. Almeno questo problema sembra vicino alla soluzione, visto che all'orizzonte, a meno di imprevisti, c'è il ritorno nell'elenco dei convocati per il match con la Fiorentina che segnerà la ripresa del campionato dopo una pausa in cui il classe '88 ha dovuto rinunciare anche alla chiamata della Nazionale. L'altro riguarda il rapporto ai minimi storici con i tifosi, letteralmente crollato dopo le dichiarazioni del post Genoa (con tanto di esultanza polemica al gol) e il mancato confronto tra le parti di Venezia. Due eventi che hanno allargato una frattura che, nonostante tutto, appare ancora sanabile, dato che di base c'è una sola certezza: Acerbi ha bisogno della Lazio e la Lazio ha bisogno di Acerbi.
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