C’è un calcio prima, e uno dopo Arrigo Sacchi: lo pensa anche la Uefa che ha deciso di premiare domani il tecnico di Fusignano, che riceverà il riconoscimento dal presidente della Uefa Aleksander Ceferin durante il sorteggio di Champions, all’Halic Congress Center.
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Dice Ceferin nelle motivazioni del premio: "Sacchi ha reinventato l’etica del lavoro di squadra, che trascendeva la pura armonia in campo. La perfetta sincronizzazione e una mentalità sempre vincente, indipendentemente dal fatto che la squadra giocasse in casa o fuori, facevano sembrare tutto quasi soprannaturale negli anni ’80. Questa è esattamente la differenza tra eccellenza e grandezza".
Parole importanti, come gli elogi per "le infinite innovazioni tattiche con le quali Sacchi ha contribuito a rimodellare la filosofia del calcio. Il calcio può essere osservato in due epoche diverse: pre e post Sacchi. Le infinite innovazioni tattiche che ha introdotto sono oggi le basi di qualsiasi manuale del calcio, riprese da generazioni di allenatori che l’hanno seguito".
"Sacchi non ha mai giocato ad alti livelli, ma è sempre stato uno studioso esemplare del calcio – dice ancora Ceferin –. Avendo iniziato la sua carriera di allenatore in Serie C, credeva che una squadra dovesse dominare il gioco grazie a pressing alto e calcio diretto, con singoli che si muovevano all’unisono offrendo tutti più di quanto richiesto dai rispettivi ruoli. Questa visione diventò realtà al Milan nel 1987-88, quando il club rossonero vinse il suo primo titolo in nove anni. Poi arrivarono due trionfi consecutivi in Coppa dei Campioni nel 1989 e nel 1990, e i rossoneri diventarono una delle più grandi squadre nella storia del calcio".
Domani in Turchia Sacchi riceverà il premio e sarà anche l’occasione per un tributo ad un uomo che con il Milan ha contribuito, a suon di vittorie, ad accrescere il prestigio di quella che oggi si chiama Champions League.