Torino, 11 giugno 2022 - Il gol per un attaccante è come un'ossessione. O una dipendenza, se volessimo utilizzare le parole di Dusan Vlahovic, intervistato dal magazine Icon. "Segnare è un qualcosa che mi riempie, mi pervade completamente. Quando non provo questa emozione, dopo la partita mi sento a terra, svuotato. Se segno, invece, mi sembra di volare. Mi sento al settimo cielo - dice il centravanti passato nello scorso mercato di riparazione dalla Fiorentina alla Juventus - È una specie di carburante e una volta che l’hai provato devi averne ancora, e poi ancora, devi a tutti i costi vivere ancora quell’emozione. È una dipendenza che ti stimola in ogni momento. È ciò per cui vivo".
Ossessione per il calcio
E in campo, questi stati d'animo del bomber bianconero sono perfettamente percepibili. Il classe 2000 non riesce proprio a nascondere le proprie emozioni: nel momento in cui ha collezionato alcune partite senza timbrare il cartellino, sul suo viso è stata palese una certa frustrazione. Frustrazione che spesso e volentieri nella scorsa stagione, specie in maglia viola ma pure con indosso quella della Vecchia Signora, ha lasciato spazio alla soddisfazione. Sono infatti state in tutto 29 le marcature, considerando tutte le competizioni a cui Vlahovic ha partecipato. "Mi dedico al calcio 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Quando vado a casa cosa faccio? Guardo altre partite per divertirmi, per rilassarmi, ma anche per imparare e migliorare. Noto delle cose, le analizzo e penso che avrei potuto fare questo o quello". Insomma, la fame del serbo è tanta e nella prossima annata il desiderio di Vlahovic è quello di provare a trascinare i compagni a suon di gol verso obiettivi preziosi e ben più importanti rispetto al quarto posto. D'altronde, il ragazzo ha scelto Torino per vincere.