Torino, 9 marzo 2021 - Mai vittoria fu più amara per la Juventus. Il 3-2 contro il Porto, maturato ai supplementari, non basta per ribaltare il ko per 2-1 dell'andata. I lusitani devono ringraziare la rete al 115' di Sergio Oliveira, decisiva per il passaggio ai quarti. Non basta infatti la risposta dopo due minuti di Rabiot e l'assalto finale dei bianconeri, che sbattono contro i guantoni di Marchesin. Come non basta la doppietta di uno strepitoso Chiesa, che nei regolamentari ribalta il vantaggio su rigore di Sergio Oliveira. Per la Vecchia Signora una grande chance gettata al vento, anche e soprattutto alla luce dell'espulsione di Taremi a inizio ripresa. E così, per il secondo anno consecutivo, i piemontesi vengono eliminati agli ottavi di Champions League.
Occasioni Morata e Taremi
Pirlo deve fare a meno di Danilo, squalificato, ma in difesa ritrova Bonucci, accanto al quale schiera Demiral. A centrocampo di nuovo dal 1' Arthur e Ramsey preferito a McKennie, mentre in avanti Morata vince il ballottaggio con Kulusevski per far coppia con Ronaldo. Lo spagnolo ha subito la palla buona per sbloccare il risultato, quando al 3' il suo colpo di testa a botta sicura viene salvato da Marchesin. Chi si aspettava un Porto arroccato nella propria metà campo deve ricredersi. Già, perché i lusitani non rinunciano affatto a costruire e a giocare. Non a caso al 5' gli ospiti vanno a un passo dal vantaggio con Taremi: Zaidu scappa via sulla sinistra, mette in mezzo per l'attaccante che prima vede murarsi la conclusione da Bonucci, poi di testa centra l'incrocio dei pali.
Porto avanti di rigore
I bianconeri sono sorpresi e irretiti di fronte a questo atteggiamento propositivo dei biancazzurri, che al 19' passano grazie al rigore causato dal fallo in area di Demiral ai danni di Taremi e trasformato con freddezza da Sergio Oliveira. Lo svantaggio destabilizza ulteriormente la Vecchia Signora, che perde equilibrio e sbanda pericolosamente. Per fortuna dei piemontesi le conclusioni avversarie vengono bloccate da Szczesny o sono imprecise. Al 26' battono un colpo anche i padroni di casa, con Morata che impegna da posizione ravvicinata Marchesin. E' un fuoco di paglia però, perché la Juve non riesce a sfondare il muro eretto dal Porto, più accorto e stretto nelle proprie maglie sullo 0-1. Ronaldo non ha palloni giocabili, idem Chiesa e così il punteggio non cambia fino all'intervallo.
Doppio Chiesa, espulso Taremi
Con le spalle al muro, la Juve esce dagli spogliatoi con il piglio giusto. Trascorrono appena tre minuti e Bonucci imbecca Ronaldo, che è bravo a lasciare lì la sfera per Chiesa e l'ex Fiorentina non perdona Marchesin con uno splendido destro. I bianconeri prendono coraggio e la clamorosa ingenuità di Taremi non fa altro che dare linfa vitale alle speranze dei piemontesi. Nel giro di quattro minuti, l'iraniano si fa espellere per somma di ammonizione, con il secondo cartellino giallo rimediato per aver buttato via il pallone a gioco fermo. In superiorità numerica, Madama ha immediatamente una clamorosa chance per il 2-1: Rabiot trova in profondità Chiesa, che di testa salta Marchesin ma il suo tentativo in scivolata finisce sul palo. Poco male per la Signora e per il suo numero 22, che al 63' timbra la doppietta personale sul cross di Cuadrado, pareggiando i conti.
Si va ai supplementari
Gli ospiti sono all'angolo e al 69' serve l'intervento di Marchesin sul mancino di Rabiot per evitare il tris bianconero. E' invece tutta farina del suo sacco l'errore di Ronaldo, che da ottima posizione non inquadra il bersaglio grosso di testa. Il pericolo numero uno per la difesa portoghese resta Chiesa, che al 81' sfonda da sinistra, ma sulla sua strada trova Marchesin. Il Porto è sulle ginocchia, ma quando attacca spaventa per due volte Szczesny con le conclusioni di Sarr e Marega. Al 93' è però da mani nei capelli la giocata di Cuadrado, che semina il difensore e scaglia un sinistro che si stampa sulla traversa. E' l'ultima emozione dei regolamentari, il che significa supplementari.
Conclusione beffarda
Le due sfidanti sono visibilmente stanche. La Juve non riesce più a rendersi pericolosa con continuità come prima. E anzi, l'unica occasione del primo tempo supplementare capita a Marega, che di testa non colpisce con forza, graziando Szczesny. Se le emozioni fino al 105' latitano, lo stesso non si può dire per il secondo overtime. A cinque minuti dalla conclusione Sergio Oliveira beffa Szczesny con un calcio di punizione radente che passa sotto le gambe di Ronaldo. Sembra finita e invece i padroni di casa hanno la forza di reagire. Dopo appena due giri di lancette infatti Rabiot svetta di testa e ridà speranza ai suoi. Ma l'assalto alla disperata della Signora non ha fortuna e sulla sua avventura in Champions cala il sipario.
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