Torino, 11 maggio 2021 - "Non voglio vedere rassegnazione perché ci sono ancora tre partite e siamo ad appena un punto dalla zona Champions League". Nonostante il momento nefasto e la fresca umiliazione subita in casa contro il Milan, Andrea Pirlo prova a non mollare il treno che porta all'Europa che conta. "Eravamo molto delusi per aver perso lo scontro diretto, ma abbiamo ancora tre partite a disposizione. Serve vincerle e sperare che gli altri commettano dei passi falsi - dice il tecnico della Juventus alla vigilia della trasferta a Reggio Emilia con il Sassuolo - Il calcio può regalarti grandi soddisfazioni all'ultimo minuto dell'ultima giornata. Abbiamo il dovere di crederci".
"Non ho paura"
Chi ci crede è proprio Pirlo, anche se il suo futuro sulla panchina bianconera sembra ormai segnato. "Non ho paura, penso solo al bene della Juventus, che è la cosa più importante. I risultati diranno se sarò ancora l'allenatore, però la Juventus viene prima di tutto. Cercherò di fare del mio meglio per questa società finché sarò qua. Ho dentro tanta carica, perché siamo arrabbiati. Non voglio vedere nella faccia dei giocatori rassegnazione, perché è l'ultima cosa che ci deve essere. Siamo la Juventus e non dobbiamo essere rassegnati a questo tipo di classifica. Abbiamo tre gare importanti per aggiungere l'obiettivo e dobbiamo dare tutto noi stessi per arrivare fino in fondo".
Indizi di formazione
Per tenere accesa la speranza, occorre necessariamente battere la formazione di Roberto De Zerbi, in lotta con la Roma per il settimo posto. "Dobbiamo fare una grande partita. Domani deve esserci una prova di orgoglio collettiva. La squadra deve avere la voglia di onorare questa maglia prestigiosa: non possiamo permetterci delle gare come quella con il Milan - sottolinea Pirlo - Arthur e Danilo? Stanno bene. Ieri si sono allenati bene e Danilo ha superato il problemino delle scorse settimane, perciò potrebbero partire dall'inizio. Ronaldo a riposo? Non abbiamo ancora parlato di questo. Ha giocato tante partite quest'anno, segnando molto. Vedremo come sta oggi e decideremo cosa fare".
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FRANCESCO BOCCHINI