Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE SPORT

Juventus penalizzata di 15 punti, perché la Corte è stata più dura del pm

Chinè aveva riposizionato la Signora sotto il quarto posto: ma i giudici l’hanno portata lontana dall’Europa, passando da terza a decima

Torino, 21 gennaio 2023 - La sentenza è piovuta come un macigno poco dopo le 21 su società, squadra e tifosi: nell’unica giornata senza calcio giocato della settimana, la lunga giornata dei bianconeri era iniziata al mattino con la richiesta del pm Chinè di 9 punti di penalizzazione. Secondo il pm della Procura federale, la penalizzazione doveva semplicemente riportare la Juventus fuori dalla zona Champions, annullando quindi il principale vantaggio acquisito, a suo dire, illecitamente. Ma la lunga giornata è stata ricca di colpi di scena. Dopo le difese degli avvocati di parte, i giudici si sono ritirati in una lunga camera di consiglio. La Juventus in particolare ha puntato sul principio giuridico del "Ne bis in idem" che proibisce di processare due volte per lo stesso reato.

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L'ex vicepresidente della Juventus Pavel Nedved (Imagoeconomica)
L'ex vicepresidente della Juventus Pavel Nedved (Imagoeconomica)

Ma l’accusa ha contrapposto ai difensori bianconeri il fatto che nel frattempo erano emersi fatti nuovi, in particolare le numerose intercettazioni telefoniche di dirigenti bianconeri, che gettavano una luce diversa sulle operazioni di mercato effettuate. Il confronto tra le due posizioni è stato l’ago della bilancia della giornata. Una volta accolta la tesi dell’accusa, la Corte ha non solo sconfessato la sentenza di primo grado, che aveva assolto tutti, ma anche lo stesso pm Chinè. La decisione, annunciata per le 20, è arrivata ben oltre, a riprova evidentemente di un dibattimento che stava portando sorprese.

E la sentenza dei 15 punti risponde ad una logica cosiddetta afflittiva: allontanare praticamente in modo definitivo la Juventus dalle Coppe Europee, inclusa l’Europa League e la Conference League, a meno di una improbabile rimonta. Per la Juventus il quadro non potrebbe essere più fosco. se i bianconeri potrebbero comunque conquistare la Champions League vincendo l’Europa League o anche la stessa Europa League vincendo la Coppa Italia, ci sono però altre spade di Damocle incombenti sul capo della società.

Intanto, quella dell’inchiesta Prisma, per la quale il 27 marzo prossimo è prevista l’udienza preliminare. Inoltre, l’Uefa ha già fatto sapere di essere pronta a sua volta a prendere provvedimenti contro i bianconeri qualora il bilancio fosse significativamente diverso dal settlement agreement concordato con il governo del calcio europeo ad agosto. Ed in questo caso la sentenza varia dal semplice ammonimento all’esclusione dalle Coppe per uno o più anni. La società per il momento ricorrerà al Collegio di garanzia del Coni sperando di invalidare la sentenza della Corte Federale: questo giudizio di terzo grado è atteso per i primi di marzo. Il Collegio non può entrare nel merito, ma soltanto cancellare oppure confermare la sentenza. Ed è l’ultimo grado della giustizia sportiva. La Juventus spera poi di difendersi in sede di giustizia ordinaria con tutte le proprie forze come ha dichiarato il neo presidente Gianluca Ferrero: ma la battaglia, stando all’esito di questa prima giornata, si annuncia tutto in salita.