Sabato 2 Novembre 2024
PAOLO GRILLI
Calcio

Juventus e Napoli, nuovo capitolo della saga. Motivazioni e voglia di rivalsa si intrecciano

Bianconeri di nuovo terzi e con il pass per la semifinale di Europa League in tasca. Azzurri a caccia della matematica per lo scudetto e con la voglia di dimenticare l’eliminazione dalla Champions

Un duello fra Osimhen e Alex Sandro nell'andata di Napoli-Juventus

Un duello fra Osimhen e Alex Sandro nell'andata di Napoli-Juventus

Roma, 22 aprile 2023 - La Juve che deve riscattarsi dopo il desolante ko col Sassuolo, già rinfrancata dal momentaneo terzo posto riconquistato con la decisione del Collegio di Garanzia e dal pass per la semifinale di Europa League. Il Napoli che vuole quasi agguantare lo scudetto promesso, e che non vuole perdere l'occasione rimarcando una superiorità che in campionato è stata netta - il 5-1 dell'andata inflitto alla Signora al Maradona è già storico - ma che poi ha avuto da contraltare l'amara uscita di scena dalla Champions. Motivazioni che si intrecceranno domani sera allo Stadium in un big match che attirerebbe tutti i riflettori anche senza i risvolti imprevedibili di questa stagione.

Allegri non può che cercare di salire ancora più su, in attesa del nuovo processo sulle plusvalenze e anche delle possibili conseguenze di indagine sul secondo filone, quello sugli stipendi. Ma poi incombe, già mercoledì, il ritorno della semifinale di Coppa Italia a Milano con l'Inter, e dovrà risparmiare qualche forza. Il pensiero va a Bremer, che a Lisbona ha accusato dolore alla coscia, ma che fortunatamente non ha riportato lesioni. I bianconeri dovrebbero scendere in campo col 3-5-2, riproponendo il tandem Milik-Vlahovic che però a Reggio Emilia non ha per nulla convinto. In panchina, almeno a inizio gara, Chiesa e Di Maria. La tentazione di Max sarebbe anche quella di proporre il 4-3-3 visto in Coppa, ma a Lisbona la mediana ha sofferto parecchio con questa soluzione.

Spalletti è senza Rrahmani, Politano e Mario Rui - tutti infortunatisi contro il Milan - e dovrà schierare un undici piuttosto obbligato. Sperando che Osimhen possa risolvere ancora tutto, come prima dell'infortunio. Perché lo scudetto è lì, la grande festa per un titolo che manca da 33 anni è chiamata anche a far dissolvere ogni rimpianto per l'avventura europea finita contro il Diavolo.