Torino, 9 maggio 2021 – Grazie alle gemme di Brahim Diaz e Rebic e all’imperioso stacco di testa vincente nel finale di Tomori, il Milan sbanca con un secco 3-0 per la prima volta lo Juventus Stadium e ritorna al terzo posto a pari punti con l’Atalanta, mettendo in guai seri la Juventus di Pirlo. Un capolavoro praticamente perfetto – il grande neo è il rigore fallito da Kessié – quello degli uomini di Stefano Pioli che a fine gara, ai microfoni di Sky ha elogiato la prestazione della squadra: “Abbiamo giocato una grande partita. Era uno scontro diretto e in questo momento vincere era molto importante”. Adesso però la testa va subito ai prossimi impegni, decisivi per la corsa Champions: “Purtroppo questa non era l’unica gara e c’è ancora da lottare”. Decisiva la mossa Brahim Diaz, ma il tecnico emiliano lascia i meriti ai suoi ragazzi: “Quando si prepara una partita, si cerca sempre la strategia migliore e si cercano gli uomini giusti per attuarli. Calhanoglu e Diaz lavorano meglio sulla trequarti ma stasera non si possono dare meriti solo ai singoli. La vittoria è di squadra e abbiamo vinto meritatamente”. La dedica è per i tifosi rossoneri: “Siamo contentissimi per loro che stamattina alla partenza ci hanno emozionato. Ora, però, testa alla prossima”. Unica nota stonata, il problema al ginocchio di Ibra, sostituito nel finale: “Non era al 100% e aveva fatto solo mezzo allenamento venerdì. Non voleva mancare ma gli faceva male un ginocchio. Speriamo non sia nulla di grave. La situazione verrà valutata nei prossimi giorni”.
L’amarezza di Pirlo
Umori opposti per Andrea Pirlo: “Ieri avevo detto che avevo visto la squadra allenarsi bene in settimana e che c’erano i presupposti per una grande partita ma non è andata così. Abbiamo iniziato bene e poi ci siamo disuniti. Quando si perde 3-0 vuol dire che molte cose non hanno funzionato. Bisognerà fare valutazioni nei prossimi giorni e a freddo su cosa non è andato”. Nonostante un’annata difficile, però, l’allenatore bresciano vede il suo futuro ancora a tinte bianconere e si prende le responsabilità su ciò che non ha funzionato: “Il mio lavoro va avanti e sono a disposizione della società. Penso di poter migliorare e di uscire da questa situazione con la squadra. Mancano ancora tre partite e continuerò a lavorare finché mi sarà consentito. Avevo un progetto in mente diverso. Credevo di avere una squadra diversa. Ho provato a lavorare su certi principi e a volte è andata bene e altre no. Mi sono dovuto adattare. A volte si hanno idee in testa e con certi calciatori può risultare difficile attuarle. Se non sono riuscito a tirare fuori il meglio e non è andata bene è colpa mia”.
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