Milano, 12 febbraio 2021 – A livello di giustizia sportiva non è ancora successo nulla in seguito agli episodi di Juventus-Inter di Coppa Italia. Il Giudice Sportivo non ha sanzionato i protagonisti del brutto episodio verificatosi nella semifinale di ritorno a Torino: il referto arbitrale non ha menzionato nulla tra il gestaccio di Conte, le provocazioni juventine, le parole di Agnelli al fischio finale oppure del presunto diverbio Oriali-Paratici negli spogliatoi. Per questo motivo interviene la Procura federale, esattamente come successo nell’alterco tra Ibrahimovic e Lukaku.
Aperta una inchiesta
La Figc ha comunicato l’apertura di un fascicolo da parte del procuratore federale Giuseppe Chiné in relazione al comportamento di dirigenti e tesserati di Juventus e Inter al termine della gara di ritorno di Coppa Italia. Per chiarire meglio l’episodio è stato convocato anche il quarto ufficiale Daniele Chiffi, colui a cui si è rivolto Conte nel momento in cui sarebbero giunte le provocazioni dalla tribuna di zona bianconera. Toccherà dunque al quarto uomo rivelare cosa eventualmente avrà sentito durante la partita e consentire al procuratore di prendere una decisione in merito.
Cosa rischiano i club
Ad oggi Juventus e Inter non rischiano sanzioni pesanti, anche perché non è in ballo l’insulto di stampo razzista come invece nel caso Ibra-Lukaku. L’articolo che potrebbe essere stato violato dai tesserati è il famoso 39, cioè quello relativo alla condotta gravemente antisportiva, non il 28 che parla di discriminazione o razzismo. Per questo motivo le possibili sanzioni dovrebbero essere ridotte, si parte da una multa in denaro per arrivare ad una squalifica dei tesserati coinvolti, che difficilmente sarà lunga e pesante. E’ molto probabile che l’episodio continuerà a fare più eco mediaticamente, anche per la questione produzione delle immagini, mentre a livello di giustizia sportiva non dovrebbero accadere cataclismi.
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