Martedì 24 Dicembre 2024
MANUEL MINGUZZI
Calcio

Coppa Italia, Lukaku agguanta la Juve su rigore al 93’: 1-1. Poi rissa generale

Succede di tutto nel finale, Cuadrado segna il vantaggio a sette minuti dalla fine, Lukaku pareggia su rigore a tempo scaduto: due espulsi

Il diverbio tra Lukaku e Cuadrado in campo (Ansa)

Torino, 4 aprile 2023 - Succede tutto alla fine. Juan Cuadrado sembrava aver deciso, ancora una volta, il Derby d’Italia valevole per la semifinale di Coppa Italia, con un diagonale perfetto a sette dalle fine, ma un ingenuo tocco di mano di Bremer in area, al 93’, ha consentito all’Inter di pareggiare con Lukaku su rigore. Finita? Macché. Il belga esulta sotto la curva juventina e viene espulso, poi scatta la rissa con Cuadrado che prende giallo e sarà squalificato al ritorno. A partita finita nuovo diverbio tra il colombiano e Handanovic, anch’esso espulso da Massa tra le due squadre in campo a strattonarsi. Spettacolo, francamente, indecoroso. E la gara di ritorno sarà ancora più accesa.

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La partita

Allegri sceglie i calibri da novanta in attacco con Di Maria a sostegno di Vlahovic. Kostic e Cuadrado sono gli esterni di centrocampo. Inzaghi si affida a Lautaro, al suo fianco Dzeko, mentre a sinistra rientra Dimarco. In difesa, come braccetto di destra, c’è D’Ambrosio. Parte meglio la Juve con ritmo e intensità e dopo pochi giri di lancette arriva la prima occasione. E’ Di Maria ad andare in fuga per la vittoria con un destro ficcante che Handanovic toglie da campione dall’angolino basso. Miracolo del portiere interista. Faticano invece i nerazzurri in avvio, con il consueto problema della squadra di Inzaghi che tende a sbilanciarsi troppo per cercare di essere pericolosa in avanti. Ed è lì che la Juve trova spazi in ripartenza. Bianconeri più precisi anche in palleggio con l’intento chiaro, in fase di non possesso, di schermare il regista avversario Brozovic, ovvero l’innesco delle manovre interiste. Col passare dei minuti torna lo spartito classico di Allegri, ovvero difesa bassa per togliere profondità all’Inter che infatti è costretta ad andare per vie orizzontali. Il primo tiro degli ospiti è una punizione di Dimarco che Perin addomestica con facilità. Ritorna fuori la Juve a metà tempo, con un ritrovato pressing alto ad inibire la risalita nerazzurra che fatica ad innescare le due punte, accerchiate quando in possesso palla. L’Inter ha però la sua grande chance al 30’ quando l’ottimo lavoro di Dzeko favorisce il piattone di Brozovic dal limite, ma Perin è attento con il croato che non trova grande angolo con la conclusione. Match più spezzettato nel finale di tempo, l’Inter non riesce a sfondare e la Juve a ripartire, ci sono un paio di proteste di qua e di là e qualche fallo dovuto ad una grande e mai sopita rivalità, ma nessuna delle due trova l’idea giusta per sbloccare il risultato. Al c’è 45’ una buona imbeccata di Mkhitaryan per Dimarco, ma il mancino verso la porta è murato sul più bello. Sul corner successivo occasione per D’Ambrosio che stacca a pochi passi dalla porta senza trovare l’altezza giusta per impattare il pallone all’interno della porta: palla alta. All’intervallo è zero a zero e per entrambe le squadre è più importante non subire gol che farlo.

Cuadrado e Lukaku, poi la rissa e le espulsioni

La ripresa si apre con una mezza occasione Juve su un cross Fagioli che pesca la zuccata di Vlahovic di poco alta. Inter comunque a fare la partita nel secondo tempo, ma come nel primo tempo la Juve copre bene gli spazi, annulla la profondità e costringe l’Inter ad andare in orizzontale senza particolare pericolosità. Bianconeri comunque ficcanti in ripartenza ma a parte un sinistro dalla distanza di Kostic succede poco dalle parti di Handanovic. Inter vicina al gol al 64’, scambio tra Dimarco e Mkhitaryan con l’armeno che scarica il sinistro che sibila a fil di palo. Allegri si affida ai cambi, dentro Chiesa per Di Maria e Miretti per Fagioli. Inzaghi risponde con Gosens e Lukaku per Dimarco e Dzeko. Fase di controllo della partita, anche se qualche puntura di spillo accade sia da una parte che dall’altra, prima con un destro di Danilo da fuori poi con una mischia in area bianconera che si conclude con un sinistro di Brozovic dai venti metri alle stelle. Non c’è evidentemente modo di sbloccare la partita, il risultato è troppo importante in ottica doppio confronto e la cautela è d’obbligo da entrambe le parti per non compromettere la semifinale già nella gara di andata. L’attenzione è massima e l’obiettivo dei due allenatori è mantenere le rispettive squadre in equilibrio, con marcature preventive ben assestate e attacchi compassati per evitare le ripartenze altrui. Ancora cambi: Allegri sceglie anche Milik al posto di Vlahovic. Nonostante i cambi i ritmi restano bassi, la prudenza domina rispetto al rischio di subire un deleterio gol per una delle due squadre e il tempo scorre via senza particolari sussulti nelle aree avversarie. C’è uno squillo a un quarto d’ora dalla fine, quando Rabiot salta la linea di pressing e apre il contropiede Juve che si chiude con un diagonale di Cuadrado deviato da Milik a due passi dalla porta: palla incredibilmente a lato. Inzaghi, passata la paura, opta per altri due cambi in modo da ravvivare la squadra: dentro Dumfries e Asllani per D’Ambrosio e Brozovic. Ad accendere lo Stadium, perché è sempre un derby d’Italia, un fallaccio di Lukaku su Gatti che vale l’ammonizione e le proteste del pubblico bianconero. E' il primo innesco alla rissa finale. E siccome in queste partite spesso c’è un colombiano a deciderla, anche stavolta sembra andare così. A sette dalla fine è lo storico inserimento di Cuadrado sul secondo palo a indirizzare la contesa con un ficcante destro che Bastoni e Handanovic non riescono a fermare: 1-0. Non è finita, perché Bremer non ha la lucidità per togliere una mano galeotta su un intervento aereo in pieno recupero. Massa ci pensa qualche secondo ma alla fine fischia il rigore: Lukaku dal dischetto trasforma e zittisce il pubblico bianconero, poi scatta la rissa descritta in apertura con un finale non degno di una partita di questo tenore. Espulsi il belga e Handanovic, ammonito Cuadrado che salterà il match di San Siro. Finisce 1-1. Al ritorno saranno scintille.