Torino, 3 dicembre 2020 - La fascia destra della Juventus forse ha trovato un nuovo padrone. Nelle ultime due uscite contro Benevento e Dinamo Kiev in Champions League, ad arare quella zona di campo ci ha pensato un Federico Chiesa apparso in grande crescita. L'ex Fiorentina aveva lanciato segnali incoraggianti già al Ciro Vigorito, risultando uno dei migliori dei suoi. Contro gli ucraini però il classe '97 si è esaltato, firmando la prima rete della sua carriera in bianconero e in Champions League. A proposito: il numero 22 è entrato nel club di padri e figli entrambi in gol nella massima competizione europea. Insomma, una serata da incorniciare.
"A mio padre invidio il tiro"
"Sono molto felice per il mio primo gol e per la prestazione offerta da parte di tutta la squadra, anche perché venivamo da un pareggio brutto - le parole di Chiesa - La rete la dedico a tutti quelli che mi vogliono bene, la mia ragazza, la mia famiglia e i miei amici. Cosa invidio a mio padre? Il tiro. Lui calciava in maniera fantastica sia con il destro che con il sinistro, con una coordinazione veramente da fenomeno". Il suo primo sigillo con la Juventus è invece arrivato con un colpo di testa: non la miglior freccia nell'arco dell'esterno bianconero, ma comunque un gol non casuale. "Quando c'è il cross dalla parte sinistra devo sempre tagliare, come successo contro la Dinamo. Lo provo quasi tutti i giorni, il mister vuole che andiamo a chiudere l'azione proprio per segnare o comunque per creare occasioni".
Al servizio di Ronaldo e Morata
Oltre al gol, Chiesa si è reso protagonista pure con il cross dal quale è nato il 2-0 di Cristiano Ronaldo e con l'assist per il tris di Alvaro Morata. "Quando giochi con campioni del genere è più facile trovare gli spazi e servirli. Fanno grandi movimenti, sono due fuoriclasse". Accanto ai quali il ragazzo nativo di Genova sta dimostrando di non sfigurare. E dopo l'espulsione rimediata al''esordio a Crotone e l'infortunio muscolare, adesso il giocatore vuole trovare continuità, facendo capire ad Andrea Pirlo di poter rappresentare un intoccabile nella sua Juve. "Chiesa è forte, è stato catapultato qua a Torino e quindi ci vorrà un po’ di tempo per vederlo al top - il pensiero del tecnico - Aveva bisogno di sbloccarsi". E ora che l'ha fatto, tutti si aspettano che il 23enne possa confermarsi, già a partire dal derby della Mole in programma sabato.
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